“Prendersi cura in prima persona di questa piantina, il bonsai, ovvero noi stessi.”
“Bonsai” è un inno all’amor proprio: “il brano racconta una tematica che mi riguarda in prima persona. A volte si dà per scontato che gli affetti che ci circondano possano prendersi cura di noi e– dice l’artista –veniamo meno al prenderci cura di noi stessi, ma siamo noi a conoscerci fino in fondo e ci sono cose che gli altri non potranno mai capire. Per questo bisogna prendere la propria vita in mano e farcela con le proprie forze e prendersi cura in prima persona di questa piantina, il bonsai, ovvero noi stessi.”
“Il videoclip – prosegue l’artista – segue il canovaccio del brano: alterno momenti in compagnia e momenti in solitudine per sottolineare che sì, si può stare bene in compagnia, ma che è necessario avere del tempo anche per stare da soli e prendersi cura di sé. Ringrazio Mattia Galatolo e Alessandra Tutone.”
Simona Tutone inizia a cantare fin da piccolissima nel coro di una chiesa di Palermo. All’età di 12 anni le viene proposto di iscriversi al Conservatorio, ma decide di intraprendere un altro tipo di strada. Inizia, dunque, a studiare danza per sei anni. A 23 anni riprende il canto e questo le consente di lavorare sul lutto, la morte della nonna, e sui problemi personali di salute scoperti nello stesso periodo. Dopo un duro lavoro, l’artista ritrova la sua attitudine nello scrivere. La creazione di brani le consente di esprimere emozioni e di rendere la musica qualcosa di personale.