La presentazione oggi a La Feltrinelli di Palermo
Gli son voluti quindici anni di pensiero per scrivere di Vincenzo Bellini. Un personaggio che premeva in lui per essere indagato e raccontato dal giorno in cui per strada un foglio di spartito col suo nome gli volò sul petto. Ma come osare scriverne? Era ancora molto giovane.
Quando Luigi La Rosa (Messina, 1974) fu investito da questo vento ispiratore, era scrittore da pochi anni, e da ancor meno neo-docente di laboratori di scrittura poi estesi in varie città della penisola.
Nel furor delle tempeste – Breve vita di Vincenzo Bellini (Piemme editore, aprile 2022) viene quindi alla luce dopo la pubblicazione di altri tre sui romanzi: Solo a Parigi e non altrove – una guida sentimentale (ad est dell’equatore, 2014), Quel nome è amore (ad est dell’equatore 2016)e L’uomo senza inverno. Storia di un genio dimenticato dell’impressionismo (Piemme editore, 2020), accomunati sia da una poetica centrata nella letteratura e le arti, sia dall’ambientazione nella capitale francese.
La vita del grande Vincenzo Bellini, già di suo dai caratteri del romanzo ottocentesco, con questo scritto torna a rivivere in letteratura con un’opera che a pieno titolo può dirsi letteraria tanto per il tema quanto per la raffinatezza della scrittura.
Dalla prima biografia sul grande musicista a opera del maestro-musicologo catanese Francesco Pastura, vari testi sono stati scritti con sviluppi molto discutibili nella loro fondatezza. La veste romanzesca che Luigi La Rosa ha dato a questa biografia è invece supportata dal lungo studio protratto per quattordici anni sull’illustre musicista (bibliografia dei testi consultati a fine volume), e dalla sua grande sensibilità narrativa.
Il romanzo apre da quel 26 dicembre 1831 in cui alla prima di Norma sul palcoscenico della Scala, i fischi provenienti dalla platea spinsero Vincenzo Bellini a fuggire dal teatro e vagare per la città, mentre la figura di uno sconosciuto lo segue nascostamente. Con un’architettura narrativa a mosaico, che non cade mai nel didascalico o nella mera cronologia, mantenendo sempre alta la tensione oltre che l’emozione (a tratti vera e propria commozione), il romanzo attraversa l’infanzia catanese, la formazione napoletana, il debutto, le scritture, la fama, i viaggi, gli amori infelici, le amicizie, la solitudine e infine la malattia a Parigi, sempre tra opera d’invenzione e ricostruzione storica del vissuto di un ragazzo sublime morto a soli trentaquattro anni.
Dalla prima presentazione del romanzo, tenuta il 3 maggio u.s. presso lo scintillante foyer del teatro Massimo Bellini di Catania, un densissimo calendario di incontri in Sicilia e tutta Italia sta riservando allo scrittore Luigi La Rosa e al suo romanzo un grande richiamo di pubblico nelle sedi artistiche e istituzionali di maggiore pregio, e adesso pare includere perfino la grande Parigi.
È lo stesso Luigi La Rosa, da noi interpellato, a darci conferma e approfondimenti a tale riguardo.
L.L.Rosa: L’attenzione a Bellini si sta diffondendo un po’ in tutta Italia e anche all’estero, a Parigi, dove in autunno il libro verrà presentato. Aver riacceso la discussione sull’opera del geniale catanese è per me motivo di grande vanto.
Andando in giro per incontri e presentazioni, mi sono accorto del grande amore che il pubblico – non solo quello di Catania – ha nei confronti di Vincenzo Bellini. È un figlio glorioso che non si dimentica e che sta riaffermando a pieno titolo la sua presenza nell’immaginario collettivo.
Bellini inaugura il mitismo, e più di qualunque altro compositore della sua epoca fa della propria figura di dandy una sorta di culto vivente. Le folle impazziscono per una bionda ciocca dei suoi capelli. Le giovani di buona società ne fanno il proprio idolo proibito. È proprio un caso di anticipazione di quello che avverrà cento anni dopo con le grandi star della musica pop.
Nel calendario già menzionato, l’omaggio al genio di Vincenzo Bellini cui la scrittura di Luigi ci riporta coinvolgendoci, commuovendoci col raffinato cesello della sua scrittura, è oggi la volta di Palermo, dove alle ore 18.00 si terrà la presentazione del romanzo presso la Feltrinelli, via Cavour 133, con Cetta Brancato e Marco Betta quali relatori.
Lucia Russo