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“L’operazione “New Park”, condotta dalla Guardia di Finanza di Enna e coordinata dalla Dda di Caltanissetta, è un segnale importante di ripristino della legalità in una terra dove il condizionamento mafioso ha sottratto risorse importanti all’economia del territorio ed ha portato all’accaparramento dei terreni dei pascoli del Parco dei Nebrodi e ad un utilizzo deviato dei fondi comunitari. In passato noi abbiamo avuto la possibilità di collaborare ad alcune delle iniziative egregie condotte dal sindaco di Troina, Fabio Venezia e, in questo momento così delicato, esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra amicizia. Il suo lavoro e quello delle forze dell’ordine stanno portando un cambiamento radicale nel territorio di Enna e delle Madonie, e di questo, tutti noi siciliani, dobbiamo essere grati e orgogliosi”.
Sono le parole di Gianvito Distefano, presidente della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi” di Chiaramonte (Ragusa) da sempre impegnata nel recupero di giovani sottratti alla malavita. Un anno fa, la cooperativa, vendette all’azienda silvo – pastorale di Troina cento “asini ragusani” (esemplari autoctoni rari e oggi a rischio estinzione) per collaborare alla rinascita del territorio. L’azienda silvo – pastorale, infatti, ha avviato una gestione diretta di ampie zone di pascolo, dando lavoro ad alcuni giovani del posto e avviando così un percorso economico virtuoso nella città e nel territorio. Il nuovo allevamento ha preso il via grazie ai cento asini ragusani e ai venti cavalli sanfratellani. Nel dicembre scorso, Gianvito Distefano, insieme ad alcuni giovani della cooperativa, presero parte alla “transumanza”, cioè lo spostamento delle mandrie dai pascoli delle zone montuose a valle dove possono trascorrere il periodo invernale. La transumanza, un rito antico pastorale tramandato da secoli, ha assunto oggi i connotati forti di un messaggio di legalità lanciato all’intero territorio. Gli asini ed i cavalli sono poi tornati ad alta quota a giugno.
“A causa dell’emergenza sanitaria – spiega Distefano – a giugno non abbiamo potuto recarci a Enna, ma la vicinanza tra le due realtà rimane immutata e anzi si rafforza. Siamo orgogliosi e felici di aver intersecato i nostri progetti di legalità con le iniziative del sindaco Venezia, sostenute dal protocollo di legalità varato nel 2015 dall’allora presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci ed oggi confermato anche dall’operazione delle forze dell’ordine. La legalità è una priorità in tutta la Sicilia e deve vedere il coinvolgimento di tutta la società civile. Per questo abbiamo condiviso il percorso di legalità del comune di Troina e siamo fieri di aver dato il nostro contribuito per la rinascita della nostra Sicilia”.