L’edizione numero 393 del Festino di Santa Rosalia, dopo la vigilia del 14 luglio con il transito del carro lungo il Cassaro e gli spettacoli tenutisi nel centro storico, si completa, come da tradizione, con la festa religiosa l’indomani, 15 luglio.
Dopo il Pontificale in Cattedrale delle ore 11.00 dell’arcivescovo Monsignor Corrado Lorefice, il centro cittadino si è nuovamente riempito di fedeli per l’inizio della solenne processione dell’urna argentea nella quale sono custodite le sacre reliquie della Santa Patrona di Palermo.
Preghiere, canti e cori hanno accompagnato il corteo lungo via Vittorio Emanuele per ritornare da via Papireto per il rientro in Cattedrale dove ad accoglierla, fra migliaia di cittadini devoti e di turisti, vi era il Cardinale Lorefice che ha simbolicamente salutato il carro e la città stessa: “Se noi riscopriamo la presenza della nostra fede e cioè una fede che ci dà la consapevolezza che Dio è con noi, allora ciascuno di noi può realmente fare la propria parte perché Palermo che noi abitiamo sia più bella, e allora preghiamo la nostra Santa, preghiamola perché pregandola lei ci rafforza della sua stessa fede, perché nella nostre famiglie, nel nostro posto di lavoro, nella nostra città, nel tempo libero e nella sofferenza possiamo sentire la presenza di nostro Signore nella nostra vita” ha detto Mons. Lorefice dando il via, dopo un lungo applauso e due preghiere corali, ad uno spettacolo di sorprendenti giochi d’artificio installati sul piazzale antistante il Duomo palermitano.
Nello spazio centrale dinanzi la facciata laterale della Cattedrale vi è stata la possibilità di ammirare alcune composizioni floreali facenti parte della I Infiorata di Santa Rosalia; disposte circolarmente e dominate dalla statua marmorea della Santuzza vi erano le rappresentazioni dei diversi simboli della città, stemmi, monumenti, una grande effigie di Rosalia e la classica fotografia che ritrae i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino riprodotta magistralmente con innumerevoli coloratissimi fiori, a pochi giorni dalla realizzazione del grande murales alla Cala e dal venticinquesimo anniversario dall’omicidio di via D’Amelio, in cui persero la vita, oltre al magistrato palermitano Paolo Borsellino, i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Così con la benedizione di Mons. Lorefice e i suoni e i colori dello spettacolo pirotecnico finale terminano queste due partecipate giornate trascorse in città fra preghiera e spettacolo.
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Carlo Guidotti (articolo e foto)