Ai domiciliari, coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Montante”, per gli inquirenti avrebbe cercato di inquinare le prove e comunicava con l’esterno
Passa dai domiciliari al carcere Pagliarelli di Palermo il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello, coinvolto nell’ambito del “sistema Montante“. Il militare della Guardia di Finanza avrebbe cercato di inquinare le prove. Secondo la ricostruzione degli investigatori, utilizzando il cellulare della badante della suocera avrebbe parlato con un suo ex collaboratore, un sottufficiale delle Fiamme Gialle, e con altri due amici. “Orfanello – ha dichiarato il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone – ha violato il suo status poiché comunicava con l’esterno. Era anche contento di aver scoperto un sistema di messaggistica non molto utilizzato e pensava di non poter essere intercettato. Ma non sapeva che era intercettato per altro”. Orfanello avrebbe infatti suggerito ai suoi interlocutori di scaricare “Signal”, un sistema di messaggistica simile a Whats App. L’ufficiale è attualmente imputato per associazione a delinquere e corruzione nell’ambito del rito ordinario del caso Montante. “Le condotte di Orfanello – scrive il collegio presieduto da Francesco D’Arrigo (a latere Santi Bologna e Giiulia Calafiore) – devono essere ritenute indicative di disinvolta spregiudicatezza, di pericolosità e inaffidabilità”. Dopo il provvedimento l’avvocato Giuseppe Dacquì, legale di Orfanello ha dichiarato: “Leggerò gli atti per poi valutare se fare o meno il ricorso al tribunale del riesame”.
Fonte: RadioCl1.it