Il ministro della giustizia Bonafede ha firmato l’applicazione di Leandro Greco al carcere di Spoleto
Era la notte tra il 21 e il 22 gennaio di quest’anno quando Calogero Lo Piccolo e Leandro Greco furono arrestati. A completare il blitz, furono cinque gli arresti eseguiti dai poliziotti della Squadra Mobile di Palermo. Entrambi eredi delle scellerate famiglie Greco e Lo Piccolo, Calogero Lo Piccolo, figlio di Salvatore, capomafia di San Lorenzo, e fratello di Sandro, entrambi all’ergastolo, è tornato in cella dopo avere già scontato una condanna per mafia. Era lui il nuovo capo del mandamento. Leandro Greco, detto Michele, era invece, al momento dell’arresto, incensurato. Il “detto Michele” non è casuale, visto che si tratta del nipote di Michele Greco, il ‘Papa’ di Cosa Nostra. Leandro Greco è diventato il boss di Ciaculli ad appena 23 anni, dove è stata ristabilita la sede del mandamento che ingloba Brancaccio. Un ritorno all’antico, ai tempi in cui dettava legge il nonno Michele. Di lui, il collaboratore di giustizia Francesco Colletti ha raccontato “nonostante sia così giovane ha la mentalità di un vecchio nel corpo di un giovane”. Ma nel reparto speciale del carcere di Spoleto riservato ai detenuti al 41 bis, da qualche giorno, un posto è stato assegnato a Leandro Greco che è detenuto al regime di carcere duro. L’applicazione è stata firmata dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede.
(Ro.G.)