Un’isola fantastica di impronta caraibica, un viaggio nel tempo tra futuro e passato, la Sicilia e la lotta alla mafia: sono questi alcuni degli elementi presenti nel nuovo romanzo di Orazio Santagati che si snoda tra scienza, immaginazione, sogni e speranze.

Ericlea è il titolo della nuova creazione di Santagati, la cui presentazione è stata inserita nel ricco programma della recente Festa dell’onestà, organizzata il 3 settembre scorso a Palermo lungo l’antico asse viario del Cassaro.

Il libro, edito da Castelvecchi, ha la prefazione del dott. Francesco Messineo, ex Procuratore della Repubblica di Palermo; Ericlea è stato presentato da Bartolomeo Errani e dallo stesso autore in un incontro moderato da Antonietta Greco Giannola.

Prima che salisse sul grande palco allestito dinanzi il fronte laterale della Cattedrale palermitana per la presentazione, abbiamo incontrato l’autore il quale ci ha gentilmente concesso un’intervista nella quale ci ha anticipato il tema della sua ultima fatica letteraria.

Il libro è ambientato in un prossimo futuro e più precisamente in un periodo che va dal 2042 al 2052, nel quale gli Stati Uniti d’America non sono più coincidenti con quelli attuali”, ci ha raccontato Orazio Santagati.

In questi ex Stati Uniti confederati quindi si svolgono le vicende del romanzo e precisamente ad Ericlea, un’isola situata nel Mar dei Caraibi ma fra le pagine del romanzo si viaggerà, come scopriremo, oltre che nel tempo anche nello spazio, percorrendo anche la Sicilia, la Cina e il Tibet.

“La trama ha come fulcro le vicende di un giovane militare con la mansione di pilota di una sorta di elicottero a getto antigravitazionale; terminato questo periodo da militare, l’elicotterista inizia l’attività di guardiacoste attraversando le acque territoriali con uno splendido yatch; la società per la quale presta la sua attività lavorativa è di proprietà di Salvatore Sinagra, un anziano italoamericano sbarcato sull’isola intorno gli anni ’80 ed originario della Sicilia”.

Ericlea, da lì a breve, vivrà un viaggio spazio-temporale, trasformandosi ben presto in una realtà sociale ed abitativa tipica della Sicilia degli anni ’60, assumendo le sembianze simili al paese di Paternò, sito in provincia di Catania.

In questa repentina metamorfosi di poco meno di un secolo, tutto si è trasformato ad Ericlea influenzando il modo di pensare e di agire del giovane protagonista che scoprirà successivamente di esserne addirittura il legittimo proprietario.

“Questo ragazzo, siciliano di origine, si ritrova quindi con questo nonno, proprietario di quest’isola nella quale la mafia sta per essere apparentemente debellata; ma proprio il nonno si rivela essere il più potente boss mondiale di tutte le famiglie russe e cinesi”.

Nella seconda parte del romanzo c’è un risvolto prettamente ecologico; il periodo compreso tra il 2042 e il 2052 appare caratterizzato da diversi problemi legati alle radiazioni solari e al centro della terra che tende, a causa di ciò, tende a fermarsi creando tempeste solari e magnetiche molto forti; sarà proprio lui a gestire e domare questo disastro naturale unendo le forze di tutti gli stati, insieme al nonno, riuscendo a far ripartire il nucleo.

Contestualmente in sinergia con le altre forze e sfruttando in pieno le sue potenzialità combatterà proprio la mafia, protagonista di quei giorni, “facendola implodere in sé stessa”.

Fra i capitoli del libro non mancano i risvolti amorosi e sentimentali che non sveleremo, ulteriori elementi questi di un romanzo che racchiude nel proprio titolo il nome stesso della fantastica ’isola, Ericlea, “intesa come”, secondo l’autore, “una macchina del tempo che viaggia attraverso il passato, il presente e il futuro quindi, un po’ come feci con L’amico del Fuhrer, romanzo che vinse il Premio Fiuggi Storia nella sezione Romanzo storico. Nessuno aveva mail pensato di raccontare una storia di mafia proiettata nel prossimo futuro” ci ha detto Orazio Santagati.

Poi lo scrittore ci ha ricordato il suo esordio nel mondo della letteratura: “ho iniziato a scrivere nel 2010, quando conobbi il prof. Stefano Giovanardi, Presidente del Premio Strega Docenti Universitari di letteratura, che lesse alcuni miei racconti di taglio ironico e, riconoscendo in me un talento a me sconosciuto, mi spinse a scrivere”.

Presentare un libro di questo spessore e che tratta tematiche così delicate all’interno della Festa dell’onestà è stata un’iniziativa particolarmente indicata e coinvolgente e non a caso ha visto come protagonista di questo spazio proprio Orazio Santagati che si distingue da sempre per il proprio impegno, attivo e costante, profuso nello svolgimento delle svariate attività che presiede; tra l’altro è anche Presidente della Onlus Memoria nel cuore e Presidente del Premio giornalistico Piersanti Mattarella, realtà che riscuotono sempre enorme successo e costante partecipazione di livello.

Con Orazio Santagati, ex ufficiale dell’Arma dei carabinieri abbiamo dedicato un momento di riflessione a Carlo Alberto Dalla Chiesa proprio nel giorno del XXXV anniversario del suo assassinio in cui persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo: “Nel 1978 conobbi Carlo Alberto Dalla Chiesa quando ero all’Accademia militare, l’ho conosciuto e l’ho sempre visto come un idolo, ricordo che quando lo uccisero, allor avevo ventidue anni, piansi come un bambino; da giovane carabiniere, proveniente da una famiglia di carabinieri, Dalla Chiesa era un simbolo di tutto ciò che facciamo e che sogniamo. Ricordo che è stato un grandissimo dolore. La presentazione del libro oggi è relativamente importante. In questa giornata sono qui proprio per esserci, per essere presente nel XXXV anniversario della sua barbara uccisione.”

Lo scrittore ci ha raccontato come quel profondo dolore si sia presto trasformato in rabbia dando una ulteriore spinta verso un impegno serio e concreto.

Il nostro incontro con l’autore di Ericlea termina ricordando un’intervista effettuata dal grande Enzo Biagi al Generale Dalla Chiesa: “quante volte nella sua vita si è sentito sconfitto?”; alla domanda del giornalista Dalla Chiesa rispose: “ogni volta che ho avuto ragione e ho dovuta sacrificarla”.

E in questa risposta secca e profonda è contenuto tutto il pensiero del “Signor Generale”, come Santagati ama chiamare Dalla Chiesa, “un uomo che per me rappresentava lo Stato, la Patria, l’Italia, gli Italiani e noi cittadini tutti”.

Con questa memoria, lucida e commossa, su Carlo Alberto Dalla Chiesa e sulle purtroppo tante vittime della mafia, spesso proprio appartenenti all’Arma dei carabinieri, termina il nostro incontro con l’autore di Ericlea, Orazio Santagati, attiva personalità di rilievo nel nostro panorama culturale e sociale e impegnato scrittore di successo.

Ericlea è reperibile nelle migliori librerie italiane.

 

Carlo Guidotti per ReferencePOST (articolo e foto)

Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Orazio Santagati (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Orazio Santagati (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Ercilea di Orazio Santagati (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Da sin. Bartolomeo Errani, Antonietta Greco Giannola e Orazio Santagati (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Da sin. Bartolomeo Errani, Antonietta Greco Giannola e Orazio Santagati (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Un momento della commemorazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Un momento della commemorazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Un momento della commemorazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa (foto di Carlo Guidotti)
Orazio Santagati presenta Ericlea alla Festa dell'onestà
Un momento della commemorazione di Carlo Alberto Dalla Chiesa (foto di Carlo Guidotti)