Il Teatro Massimo di Palermo celebra Sergej Rachmaninov a 150 anni dalla nascita con “Biancaneve”, una nuova creazione danzata dal corpo di ballo della Fondazione sulle note del celebre Concerto n. 2 e della Rapsodia su un tema di Paganini del grande compositore russo.
Il balletto, che segue l’inaugurazione della stagione appena avvenuta con “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, ha avuto la prima il 15 dicembre scorso e sarà in scena fino al prossimo 23 dicembre e vede consolidarsi un felice connubio artistico tra Jean-Sébastien Colau e da Vincenzo Veneruso, che hanno firmato le coreografie e che il pubblico ha già apprezzato lo scorso anno con Lo Schiaccianoci, sempre sul palco del Massimo. A dirigere l’orchestra è Danila Grassi, mentre al pianoforte si alternano Alberto Ferro e Davide Ranaldi.
Un inedito balletto che è anche un concerto che, mantenendo la trama classica dei fratelli Grimm, riscrive parzialmente Biancaneve, sostituendo radicalmente la figura del principe azzurro con quella del cacciatore, più vero e umano che, contrariamente alla tradizione, non prova a strappare il cuore della ragazza, ma proverà a conquistarlo con il dono dell’amore. Rimangono presenti le classiche figure della Regina e dei sette minatori, che danzeranno tra le scenografie di Apolonia Polona Loborec create nei laboratori scenografici del Teatro Massimo guidati da Christian Lanni e Stefano Canzoneri. I costumi sono di Cécile Flamand, le luci di Maureen Sizun Vom Dorp; assistente alla coreografia è Guido Sarno.
Carlo Guidotti