Sabato 12 ottobre scorso, nelle incantevoli sale di Villa Igea Rocco Forte Hotels di Palermo, è stata inaugurata la mostra “Frame of Sicily” per celebrare un grande compleanno artistico della città di Palermo, i cento anni della famiglia Scafidi: un nome che è diventato, in un secolo di storia, fra i simboli della fotografia cittadina. Composta da dodici scatti allestiti all’interno di grandi pannelli illuminati, la mostra è stata realizzata con il sostegno della Fondazione Federico II, di Villa Igiea Rocco Forte Hotel, Firriato, Cantine Florio e Flamant.

La serata è stata coordinata e condotta dalla giornalista Milvia Averna a fianco di Pucci Scafidi che ha ringraziato il numerosissimo pubblico ricordando il sacrificio quotidiano del lavoro svolto: “devo dire grazie a tutte le persone che lavorano con me che sono la forza del nostro studio e grazie alla nostra terra bellissima che è la nostra musa ispiratrice, così come per mio padre e per mio nonno. Non è stato semplice selezionare le foto per lo short movie. Si parte dagli scatti più antichi sviluppati su lastre di vetro eventualmente ritoccate a china. Mio padre, a differenza di mio nonno, non si recava più dai clienti, ma andava in giro per la Sicilia, spesso amara, nella qualità di fotoreporter ma anche di grande artista. Io per fortuna vivo una Sicilia diversa, non si parla più di mafia come simbolo di Sicilia ma si parla di turismo e di arte”.

A seguire l’intervento di Achille Di Carlo, direttore di Villa Igiea che, come ricordato da Milvia Averna, “ha in comune con Scafidi il filo rosso della bellezza”: “Pucci Scafidi” ha detto Di Carlo, “è uno degli ambasciatori più bravi che la Sicilia possegga; il legame tra la famiglia Scafidi e Villa Igiea inizia nel 1925 con il ritratto di Donna Franca Florio, e prosegue con gli scatti di Luchino Visconti, Burt Lancaster che testimoniano il periodo d’oro di Palermo. Villa Igiea è tornata ad avere il lustro a cui era abituata e dobbiamo continuare a promuovere questa nostra bellissima terra”.

Da Giusto Scafidi, il fondatore, a Nicola fino al nipote Pucci, una tradizione di un’antica arte, quella fotografica, che si ripropone solida e costante nel tempo capace di rinnovarsi mantenendosi fedele alla tradizione. Un evento culturale che ha assunto la doverosa connotazione di festa di compleanno per Pucci Scafidi, per l’intera famiglia di fotografi palermitani e per la città stessa, rappresentata dal Sindaco di Palermo prof. Roberto Lagalla.

Durante la serata è stato proiettato uno short movie che, attraverso un’ardua selezione su un immenso campione di negativi, ha provato a sintetizzare tre generazioni di fotografi accomunati da una forte passione e da una tecnica infallibile e inconfondibile.

I ritratti fotografici della belle époque, dei Florio e di una città in crescita sotto le influenze del liberty effettuati da Giusto Scafidi; le fotografie della città fra rinascita e boom economico, tra mafia e cronaca, e quelle dei grandi personaggi internazionali e dei divi del cinema e del teatro, scattate da Nicola Scafidi; le fotografie frutto di sapiente ricerca che fonde la materia nella luce dell’obiettivo, donando all’osservatore una rinnovata e ammirata percezione del sensibile, tra albe, paesaggi, architetture e blu intensi del nostro mare ripresi anche con il drone, in una fotografia materica che distingue la produzione di Pucci.

Il Sindaco Lagalla, nel suo intervento conclusivo, e nella qualità di medico radiologo, ha tracciato un interessante parallelismo tra la storia della fotografia e quella della radiologia, ossia la medicina delle immagini, legando la figura di Giusto al pionierismo della fotografia “sin dalla fondazione del suo atelier cittadino, attento alla ricerca della qualità con i mezzi e la tecnologia che erano presenti a quei tempi, diventando un protagonista”.

Con un cocktail termina l’inaugurazione della mostra “Frame of Sicily”, un grande evento per rivivere un secolo dell’arte fotografica della famiglia Scafidi protagonista di cento anni della nostra storia.

In copertina Milvia Averna, Pucci Scafidi, Achille Di Carlo.

Carlo Guidotti per Referencepost