Il 29 febbraio scorso si è svolto, nella Sala Gialla “Piersanti Mattarella” del Palazzo Reale di Palermo, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, il convegno “Valori e visione – Per nuove politiche di sviluppo”.
L’incontro è stato realizzato grazie all’ideazione e coordinamento dell’ARS, dell’Università Lumsa, del Forum delle Associazioni Familiari, Mezzogiorno, Movimento per la vita, Società Domani, Regione Siciliana.
Saluti istituzionali dell’on. Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, dell’on. Renato Schifani, Presidente della Regione Siciliana, e dell’on. Manfred Weber, Capogruppo PPE presso il Parlamento Europeo.
Di seguito gli interventi in programma: “Principi valoriali alla base dell’impegno per il bene comune”, Mons. Calogero Ugo; “Demografia e natalità”, dott. Piero Morandini, Vice Presidente nazionale Movimento per la Vita; “Buone prassi e proposte di politiche settoriali a sostegno dei nuclei familiari”, Adriano Bordignon, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari; “Il ruolo sociale delle imprese”, Prof. Giovanni Battista Dagnino, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Direttore LUMSA; “L’impegno politico dei cattolici nell’attuale passaggio d’epoca”, Prof. Stefano Zamagni, Ordinario di Economia Politica, Università di Bologna; “La figura ispiratrice del Presidente On. Giuseppe Alessi”, Arch. Giuseppe Alessi; “Cultura, pensiero e stile di centro”, On. Salvatore Cardinale. Conclusioni curate dall’on. Edmondo Tamajo, Assessore Regionale alle Attività Produttive.
Ha moderato l’ing. Tullio Pagano che ha introdotto i temi: “Non sarà un incontro di carattere filosofico, religioso o accademico ma di carattere politico, nel senso più ampio e nobile possibile. Aspiriamo tutti a una politica più coinvolgente, non necessariamente partitica, che rifugga dalla sterile polemica e che si sforzi di interpretare i segni dei tempi e costruire il miglior futuro possibile. Essa si deve misurare in equilibrio dinamico tra fondamenti etici e innovazioni, tra radici e ali, tra valori e visione”.
Mons. Raspanti ha tracciato la via del Vangelo come guida per un’azione che possa essere pregna di contenuti e di valore: “Ogni uomo ha il dovere etico di caricarsi delle responsabilità della vita quotidiana e della perfezione alla luce del Vangelo, fino alla fine dei nostri giorni”.
A seguire l’intervento dell’on. Renato Schifani, presidente della Regione siciliana, che ha tracciato un sintetico bilancio delle attività portate avanti dal suo governo, raccontando episodi legati alla sua persona e alla sua famiglia, dai quali emerge sempre un’attenzione al rigore morale, alla morigeratezza e ai saldi principi cristiani fondanti la sua vita e la sua carriera. I valori della solidarietà e dell’attenzione verso gli ultimi sono caratterizzanti di un’azione politica e umana che crede nei valori cristiani e nella famiglia, non intesa soltanto come connessione affettiva dell’uno con l’altro ma come nucleo sociale vero e proprio, verso cui far tendere il quotidiano impegno, senza entrare mai nello scontro più acceso ma rispettando le differenze, il dialogo e con la determinazione di trasformare i ricordi e le conoscenze in impegno ed attuazione.
Fra le sue memorie anche l’attività di ausilio a fianco di Mons. Raspanti nei confronti di un flusso migratorio e degli incontri con il compianto Biagio Conte, la cui preziosa opera della Missione Speranza e Carità viene portata avanti da don Pino Vitrano, presente in sala, a cui è stato rivolto un affettuoso e caldo applauso.
In un videomessaggio da Bruxelles Manfred Weber, presidente del PPE, ha salutato i relatori e il pubblico affermando con determinazione l’importanza dell’istituzione sovranazionale europea e di quanto essa debba mettere al centro dei propri interessi e azioni la persona. Un’Europa che si occupa di persone è un’Europa che cresce civilmente, moralmente ed anche economicamente, che deve attrarre i cervelli piuttosto che farli emigrare verso terre lontane.
Mons. Calogero D’Ugo, di seguito, ha ricordato come il pensiero sociale cattolico ci indichi che, sia una singola persona che un popolo, non possano non avere un’anima, ossia un bagaglio di ideali e valori alti. Se il bene comune deve essere costruito da tutti e soprattutto dalla politica, non si può fare a meno di una visione antropologica e culturale basata su un ideale vero e su una tensione morale buona, che debba caratterizzare sia la ricchezza di una singola persona che di una comunità. “Se non si recupera un’anima nella società, nella cultura, nella politica, il rischio dell’inferno è probabile”, ha concluso padre D’Ugo.
Il dott. Pino Morandini, in collegamento online, ha declinato i concetti di realismo e di speranza il cui versante ha come elemento il terribile calo demografico della società attuale, per la quale si registra una crescita di bisogni a fianco di una contestuale e inesorabile diminuzione di risorse disponibili.
Adriano Bordignon ha enucleato la sua relazione contestualizzando i dati demografici che vedono un fenomeno del crollo demografico già segnalato trenta anni fa. L’indice di vecchiaia della Sicilia ci dice che nel 2008 per ogni 100 giovani under 14 vi erano 116 over 65; oggi il rapporto è di 100 a 172. Si riscontra una denatalità globale, molto acuta in Italia; in Sicilia si riscontrano 50000 nati nel 2008, 36800 nel 2022, 35000 nel 2023. Sono necessarie quindi politiche sul lavoro femminile, politiche occupazionali, risorse adeguate per l’educazione dei figli, intesi come beni d’investimento per il futuro.
Giovanni Battista Dagnino, in collegamento online, ha relazionato sul ruolo sociale dell’impresa, con la necessità di creare un ecosistema che mediante il potente strumento dell’aggregazione, è possibile migliorare il ruolo sociale dell’impresa stessa. È inevitabile che la socialità e l’aggregazione debba andare di pari passo con la solidità economica dell’impresa stessa, seguita da opere legate alla fiscalizzazione; poi è necessario dare opzioni di attrattività capaci di facilitare la gestione delle risorse umane, aumentando il ruolo sociale. Il terzo elemento potrebbe essere anche dare la possibilità di migliorare la capacità di ricerca e innovazione.
Stefano Zamagni, in collegamento da Bologna, ha centrato il tema della differenza tra crescita e sviluppo, intendendo questi due aspetti della società sicuramente legati tra loro ma da non considerare assolutamente come sinonimi, bensì come due elementi necessari a cui tendere percorrendo un cammino che possa seguire un’ideologia cattolica che, oggi più che mai, non è dicotomizzabile.
Un momento di commossa riflessione è stato offerto dall’arch. Giuseppe Alessi, nipote dell’omonimo primo presidente della Regione siciliana, eletto nella prima e nella terza legislatura il 30 maggio 1947 e il 27 luglio 1955.
Subito dopo l’on. Salvatore Cardinale, già Ministro della Repubblica, ha enucleato il principio di centrismo, con approfonditi cenni storici che hanno aiutato a comprendere meglio la vera essenza dell’ideologia di centro e degli ideali cristiani che vedono la chiesa che negli anni ha aggiornato i propri contenuti e i propri messaggi grazie anche alle encicliche, poderoso strumento di comunicazione e di insegnamento.
Ha concluso il convegno l’intervento dell’on. Edmondo Tamajo: “i valori cristiani hanno plasmato il nostro carattere, e coinvolgeremo il mondo della Chiesa, riaprendo gli enti di culto al territorio, cercando di riportare fede nella gestione del territorio; fede e territorio devono integrarsi e lavorare insieme, all’insegna della solidarietà sociale, abbracciando la responsabilità verso gli altri. La Sicilia è una terra meravigliosa che va accompagnata nel percorso di crescita e che va servita come faceva il presidente Alessi”.
Con i ringraziamenti e i saluti dell’ing Tullio Pagano, termina il partecipato convegno “Valore e visioni”, rinnovando alla platea un prossimo appuntamento.
La sfida del quotidiano, dalle esigenze di piena occupazione e di equità sociale, alle opportunità per uno sviluppo economico sostenibile che derivi dal dispiegamento delle migliori energie presenti sul territorio, non può prescindere dalla cultura valoriale di stampo cristiano e dalla capacità di interpretare i segni dei tempi in chiave prospettica. Occorre un supplemento di partecipazione, specie da parte delle giovani generazioni, e una rinnovata passione per la democrazia, intesa come esercizio di libertà, responsabilità e solidarietà. Per una nuova primavera della politica.
Carlo Guidotti per Referencepost