In che modo l’eccessivo utilizzo della comunicazione virtuale ha influito sulla generazione odierna?
Come sappiamo con l’arrivo di internet e dello smartphone molte dinamiche di interazione tra i giovani (ma anche tra i meno giovani) sono cambiate. In un periodo come l’adolescenza in cui i ragazzi formano la propria identità, l’utilizzo inconsapevole della comunicazione virtuale potrebbe indurli a ritrovarsi isolati, in quanto il suo uso potrebbe provocare una perdita di contatto con la vita sociale.
Questo accade perché il mondo virtuale distorce la percezione dello spazio e del tempo.
Per comprendere al meglio in che modo internet e lo smartphone abbia avuto un forte impatto sulla gioventù di oggi vorremmo partire da un confronto tra due diverse generazioni (i giovani degli anni ‘70 e i giovani di oggi) e di come siano mutate le relazioni tra gli individui, in particolar modo l’approccio tra due innamorati. Il nostro oggetto di riflessione, dunque, si colloca nella fase dell’innamoramento.
Abbiamo posto delle domande ai nostri nonni per avere un’idea di come si relazionavano due innamorati 50 anni fa e abbiamo prodotto un’analisi che a nostro parere riassume quello che vogliamo trasmettere ai nostri lettori.
Le domande erano:
- Come vi siete conosciuti tu e il nonno?
- In che modo comunicavate da fidanzati?
Dalle loro risposte abbiamo potuto fare un raffronto particolarmente interessante coi giorni d’oggi e dal confronto è emerso che negli anni ’70, l’innamoramento era contraddistinto da romanticismo e caratterizzato da approcci più tradizionali. Gli incontri avvenivano principalmente di persona, attraverso cerchie sociali o eventi locali. La comunicazione si basava sulla scrittura di lettere in cui il registro utilizzato era caratterizzato da un lessico più ricercato rispetto a quello utilizzato dalla generazione Z. Le telefonate erano effettuate tramite telefono fisso e gli sguardi erano particolarmente significativi ed eloquenti.
Come sappiamo, infatti, la comunicazione non è fatta solo di parole ma anche di linguaggio paraverbale (tono, volume, timbro della voce, pause e silenzi) e di linguaggio non verbale (la mimica facciale, la postura, la prossemica, l’abbigliamento e la gestualità).
In realtà si tratta di una serie di fattori assenti nella comunicazione virtuale, la cui mancanza porta spesso a incomprensioni, tendendo a disabituare le persone ad avere contatti diretti tra loro.
L’assenza di tecnologia e smartphone, inoltre, faceva sì che la costruzione di una relazione richiedesse tempo e a volte anche notevole impegno, portando a instaurare legami più solidi.
Oggi, invece, l’innamoramento può “ scattare” con un semplice swipe su uno schermo, che sia un “mi piace” alla foto o una richiesta “d’amicizia” sui social. Questo processo così rapido spesso manca della necessaria profondità emozionale.
La spontaneità dei gesti romantici degli anni ’70, dunque, è stata in parte sostituita dalla velocità delle interazioni digitali, che hanno introdotto, tuttavia, nuovi modi di esprimere l’affetto: messaggi vocali, videochiamate e condivisione di contenuti attraverso i social media. Ciò ha reso possibile mantenere una interazione costante anche a lunga distanza, contribuendo a superare le distanze geografiche che un tempo potevano apparire insormontabili.
In conclusione, mentre gli anni ’70 rappresentavano un’epoca in cui l’innamoramento richiedeva pazienza e impegno, l’era di internet e degli smartphone ha portato i giovani a non riuscire più a tollerare lunghi periodi di attesa perché abituati ad ottenere “tutto e subito”.
La sfida che si pone ai nostri giorni è, quindi, quella di trovare un equilibrio tra l’uso delle nuove tecnologie e la preservazione degli elementi essenziali (maggiore presenza fisica e maggiore dialogo verbale) che rendono unico e prezioso l’innamoramento in ogni epoca e speciale qualunque interazione tra gli individui.
Sabrina Girgenti e Ester Quartana
Attività di Scienze Umane, prof.ssa Giuseppa Mannelli – Liceo Regina Margherita Palermo, classe 3°F