Il Teatro Ditirammu presenta l’edizione 2023 della rassegna per i più piccoli e per le famiglie Tutùi, con una serie di appuntamenti, dal 19 febbraio al 28 maggio, in programma tutte le domeniche mattina (ore 11.30) alla Bottega 5 dei Cantieri culturali della Zisa (via Paolo Gili, 4).
Sette spettacoli, tutti di nuova produzione, che coinvolgeranno le giovani generazioni di spettatori alla meraviglia del gioco teatrale.
Si comincia domenica 19 febbraio (con replica il 26)con Il viaggio di Arlecchino, testo e regia di Chiara Chiavetta in scena con Marzia Coniglio e Carlo Di Vita.
Lo spettacolosi ispira al romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” attraverso le maschere della tradizione della Commedia dell’Arte.
Interpretato dai personaggi tipici – Arlecchino, Colombina, Pantalone e Zanni – è una rappresentazione comica e grottesca dei popoli del mondo, dalla Francia all’Estremo Oriente, dal Sud America all’Italia. Il viaggio di Pantalone e Arlecchino sulla Zan-mobile attraverso il mondo per cercare Colombina è pieno di imprevisti, problemi e situazioni surreali che rendono lo spettacolo ancora più trascinante e ricco di trovate sceniche.
Domenica 5 marzo (con replica il 12) la Compagnia B-Laterale presenta “Il gigante dei sogni”, scritto e diretto da Delia Oddo, trasposizione teatrale e riscrittura di “Il G.G.G” di Roald Dahl.
Nel bel mezzo della notte, quando piccoli e grandi sono addormentati, tutti gli esseri oscuri escono fuori dai propri nascondigli. Questo è ciò che è stato detto a S., una bambina di dieci anni, ed è ciò a cui crede mentre giace, sveglia, nel suo letto dell’orfanotrofio di Londra. Mentre tutte le altre bambine nel dormitorio già sognano da tempo, S. infrange una delle tante regole per sgattaiolare fuori dal letto, inforcare gli occhiali, sporgersi dalla finestra e vedere come appare il mondo nel silenzio, nell’Ora delle Ombre.
Fuori, nell’oscurità, vede avanzare qualcosa di grande e alto … molto, molto alto. Quel qualcosa è un gigante, che afferra S. e la porta via nella sua casa in una terra molto lontana.
Fortunatamente per la bambina si tratta di un essere buono, niente che ricordi lontanamente gli altri abitanti del Paese dei Giganti. Alto più di sette metri, con orecchie enormi e un acuto senso dell’olfatto, il gigante è affettuosamente ingenuo, vegetariano e si fa bastare un ortaggio disgustoso, chiamato cetrionzolo. Tra il gigante e la bambina nasce un’inaspettata amicizia che desta curiosità nel Paese dei Giganti, attirando l’attenzione indesiderata degli altri giganti, divenuti sempre più ostili. S. e l’amico gigante partono per Londra, sperando di incontrare la regina e avvertirla del pericolo che incombe sulla terra a causa dei giganti. Devono però convincerla, per prima cosa, che questi esistono davvero. Insieme, quindi, escogiteranno un piano per sbarazzarsi dei giganti cattivi una volta per tutte…
Il 19 e 26 marzo è in programma “Federico (e il suo) Secondo”, un progetto di Exedra Arts di e con Salvatore Canto e Sara Cilea.
Articolato in quadri tematici, lo spettacolo ripercorre in chiave comica i momenti salienti della vita dell’imperatore Federico II di Svevia, la cui virtù più grande fu, senza dubbio, la spropositata curiosità. Al fianco dello ‘Stupor Mundi’, il fidato Pier delle Vigne cui spetta l’arduo compito di smorzare le stravaganti iniziative e i puerili entusiasmi del “Bambino di Puglia”.
Federico (e il suo) Secondo è una “storicommedia” che gioca a fondere e confondere linguaggi apparentemente distanti tra loro: quello storiografico con quello comico, quello satirico con quello del musical, quello poetico con quello metateatrale.
Pensato per ogni fascia di età, lo spettacolo nella forma del gioco tramanda la storia di una delle figure più importanti della cultura siciliana con leggerezza ed allegria, lasciando però spazio a momenti di riflessione e delineando l’importanza del rapporto tra passato e presente.
Doppio appuntamento ad aprile: si comincia domenica 2 (con replica il 16) con “Ianca comu nivi, russa comu focu”di e con Iridiana Petrone.
Si narra che un re e una regina, dopo tanti anni di attesa, riescono ad avere un figlio. Così decidono di costruire due fontane, una di vino e una di olio, per condividere con tutti i sudditi la gioia grande di avere avuto l’erede tanto atteso. Dopo sette anni però le fontane iniziano a seccare.
Un giorno arriva una vecchietta con una spugna e un contenitore di coccio per raccogliere le ultime gocce che ancora uscivano dalla fontana di olio, il principino che la osserva dalla terrazza del castello decide di farle uno scherzo, e con la fionda rompe il contenitore pieno d’olio. La vecchina, stizzita dal gesto irrispettoso del bambino, gli manda una maledizione: lui non riuscirà a provare amore fino a quando non incontrerà ‘Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco’.
Il principe cresce serio, senza sorriso e senza voglia di amare e soprattutto di sposarsi, ma senza moglie non può diventare re così, ricordandosi della maledizione della vecchina, decide di mettersi alla ricerca di Bianca-come-neve-Rossa-come-fuoco per spezzare la maledizione e cominciare ad amare….
Ci riuscirà? Lo spettacolo è liberamente ispirato alla fiaba popolare siciliana “Bianca come neve, Rossa come fuoco“, trascritta da Giuseppe Pitrè.
Il racconto è stato riadattato in uno spettacolo di narrazione in dialetto siciliano, arricchito dall’uso di burattini e canzoni popolari cantate a cappella.
Il 23 e 30 aprile, invece, in scena “La vera storia di Pena e Panico”, regia di Marzia Molinelli con Dalila Galati, Livia Paolazzi, Sarah Cardinale, Enola Mango, Matteo Aluia, Simona Burrafato.
Chi sono Pena e Panico? Sono sempre stati i tirapiedi di Ade? Sono tutte da scoprire le avventure di questi strampalati personaggi ispirati al mito greco e avvolti nella magica atmosfera delle musiche originali e non del capolavoro Disney “Hercules”.
Le tre Moire (passato, presente e futuro) saranno guide e narratrici con espedienti simpatici ed inaspettati. Testi originali, che prendono spunto dalla storia a tutti noi nota, accompagnano il pubblico in un’atmosfera fuori dal tempo e comunque attuale.
Il 7 e il 14 maggio è la volta di “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”con Gabriele Guida e Giupy Randazzo, regia di Mimmo Stroppiana.
Due cantastorie un po’ imbranati raccontano, tra canzoni, racconti folkloristici e sonetti comici, la famosa leggenda di Cristalda e Pizzomunno, interpretando tutti i personaggi della storia fino ad arrivare a malvagie sirene e temibili tritoni. Un vero e proprio ‘cunto’ per i più piccini e per le famiglie. L’intera messa in scena trae ispirazione dall’omonimo brano di Max Gazzè presentato a Sanremo nel 2018 e dal folklore pugliese della città di Vieste.
La leggenda narra che un pescatore, di nome Pizzomunno appunto, s’innamora della bellissima Cristalda, lei ricambia questo amore con tanta passione ma alcune crudeli sirene, gelose della bellezza della giovane dai capelli color del sole e dell’amore sbocciato tra i due amanti, decidono di incatenare Cristalda e di portarla in fondo al mare. Da quel giorno Pizzomunno attende il ritorno della sua bella sulle rive di Vieste… ma si dice che ogni quindici di agosto la bella Cristalda risalga dall’onda per vivere ancora una storia stupenda.
A chiudere la rassegna il 21 maggio con replica il 28 “Pietrino e Nenè e il genio della lampada”, regia di Piero Tutone e Noa Flandina, anche in scena con Carlo Di Vita, Giulia Garfì, Margherita Scrima.
Pietrino e Nenè sono una coppia di amici cresciuti a Villa Arcobaleno, un’ex clinica psichiatrica ‘itinerante’ che gira per la città a raccontare fiabe divertenti alla loro maniera. Beniamini dei bambini, e non solo, riempiono i cuori di magia e semplicità con la loro sana follia.
Nella nuova storia Pietrino e Nenè trovano dentro un vecchio scrigno una lampada magica, sfregandola danno vita ad un mondo pazzo e colorato che porta in scena Aladdin e il suo amico genio, sopra un grande tappeto volante.
Lo spettacolo gioca anche sull’improvvisazione divenendo una performance interattiva in cui il giovane pubblico è invitato a partecipare, a intrecciare i racconti, a invertire i ruoli dei personaggi aspettandosi di tutto e di più.
La rassegna Tutùi è organizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale spettacolo dal vivo, dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e dell’Assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 11.30; ingresso € 7,00 (under 3 gratuito) acquistabile sul posto o sul sito www.teatroditirammu.it