Ieri giovedì 26 settembre scorso, all’Hotel San Paolo Palace di Palermo, in occasione della Giornata mondiale del Turismo si è tenuta la conferenza dal titolo “La Sicilia turistica del prossimo quinquennio”, promosso da Travelexpo e rivolto ai giornalisti e agli specialisti del settore turistico, alberghiero e culturale. L’Italia è il paese dai molti colori e dalla spiccata multiculturalità. Gestire questa poliedrica forma di cultura offerta deve essere il focus principale per gestire e progettare al meglio anche il turismo di massa, affinché non diventi un banale operazione di marketing e di commercio.
Relatori dell’incontro sono stati Toti Piscopo, Logos srl Comunicazione e immagine, Antonello Piraneo, direttore del quotidiano “La Sicilia” di Catania, e Alba Kepi, presidente dell’Unione giornalisti esteri, che raccoglie nelle sedi di Roma e Milano più di quattrocento giornalisti provenienti da circa cinquanta paesi e che si occupano di divulgare le politiche e le bellezze dell’Italia. Fra i diversi gruppi e comitati vi sono quelli del gusto, del cinema e dello sport.
L’Unione giornalisti esteri è stata recentemente definita dal Presidente Mattarella una “Finestra dell’Italia nel mondo”.
Oggi la bellezza può essere un attrattore migliore rispetto a ciò a cui siamo già abituati e che non dà più i frutti sperati. Uno dei fenomeni che lo dimostrano è la presenza della cosiddette “ricettività alternativa”, tipica delle case vacanze o dei b&b , che diventano elementi fondamentali sia per le microeconomie familiari che per divulgare le ricchezze delle città stesse.
L’allungamento delle stagionalità è una condizione ormai caratteristica del nostro tempo, che non vive più il famoso, ormai superato, fenomeno della destagionalizzazione.
Oggi, grazie anche alla tecnologia e ai social, è possibile pianificare gite e brevi viaggi con più frequenza rispetto alla vecchia impostazione estiva delle classiche vacanze “sole-mare”.
Se vogliamo governare questo fenomeno dobbiamo sensibilizzare le istituzioni affinché si possano attuare delle soluzioni possibili. Una prima proposta è creare un’alleanza strategica tra imprese, governo, enti locali e sindacati.
Un’operazione che diventa investimento e non sostentamento, creando le condizioni per ampliare e migliorare le scelte funzionali per attrarre investimenti produttivi.
Occorre ripensare e rivalorizzare alcuni punti fondamentali quali il “Polo di salute e benessere”, basti pensare ad esempio alle terme di Sciacca, Acireale e Termini, al “Recupero di ruralità diffusa”, ossia le aree interne che generano il cosiddetto “lusso siciliano”, la “Sicilia come il più grande parco archeologico diffuso del Mediterraneo”, e l’ ”Ecoturismo in comune”.
Tutto ciò affinché la cultura del turismo favorisca il turismo della cultura.
In conclusione Antonello Piraneo ha ricordato come in Sicilia vi sia tanta bellezza da offrire a fronte però di ben pochi servizi offerti ai visitatori; occorre quindi progettare le infrastrutture, sicuramente, però consapevoli che i tempi per la burocrazia e per la realizzazione sono molto elevati e spesso fuori dal nostro controllo. Bisogna quindi, per temperare questo fenomeno, programmare con molto anticipo ogni progetto culturale di rilievo, come ad esempio fa l’INDA, che ha già adesso in programmazione il cartellone del 2026, identificando per ogni iniziativa il giusto target da raggiungere, proprio per essere ancora più efficaci nel risultato. Bisogna quindi, conclude Piraneo, alimentare la cultura dell’anima impresa togliendo ogni forma di egoismo e personalismo, tipico delle attività aperte solo per tre mesi l’anno, come ad esempio molte strutture ricettive di Taormina.
Termina con l’illustrazione dei dettagli operativi del progetto la conferenza che rientra in un ciclo di incontri legati alla Giornata mondiale del turismo, che vede proprio la Sicilia fra i protagonisti del dibattito.
Carlo Guidotti