Ieri 19 luglio presso la scuola allievi della Polizia di Stato di Peschiera del Garda, si è tenuto un incontro tra i giovani allievi e le istituzioni militari presenti con il il prof. Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della Legalità Internazionale, Interlocutore Referente della Pontificia Accademia di Teologia e Consulente per l’educazione alla legalità per il Comune di Palermo.
La data scelta non è affatto casuale in quanto proprio il 19 luglio di 32 anni fa, era la terribile estate del ’92, la mafia portò a compimento una delle stragi più eclatanti ed esemplari nel panorama della criminalità organizzata, la strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Edi Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli.
Un vibrante incontro che segna un indelebile sentiero fondato dal comune intento di dire no alla violenza, all’illegalità, al compromesso e urlare a gran voce da che parte si vuol stare, urlando insieme un grande “sì” alla vita.
Emozioni forti, commozione pura, voglia di un mondo migliore senza tritolo e vittime del dovere. Sono questi i sentimenti che hanno dominato questo appuntamento che ha visto tantissimi giovani confrontarsi con il presidente Mannino che, da diversi decenni, ancor prima del 1992, si occupa di educazione ai veri principi della vita con gioia e con il sorriso. Un’esperienza, quella del prof. Mannino, che è costellata da una collaborazione proprio con Paolo Borsellino, di cui conserva dei preziosi appunti manoscritti.
L’incontro ha inizio con il coinvolgente momento dell’ alzabandiera nel grande spazio della scuola divenuta palestra di vita per chi di prepara a essere un poliziotto che vive il senso di Patria e tutela del territorio. Un giovane allievo scandisce per esteso i nomi di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Edi Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, suscitando già commozioni, le prime di una lunga serie. Con l’inno nazionale il tricolore viene così innalzato dinanzi ai 205 giovani allievi della scuola di Polizia che ha inaugurato, con il primo dirigente Gianpaolo Trevisi, l’ Ambasciata della Resilienza, un nuovo polo di interscambio culturale del Parlamento della Legalità Internazionale che si aggiunge alle tante altre sedi sparse nel territorio nazionale e internazionale. L’ incontro continua nell’ Aula magna, dove il vice ispettore Emiliano Renda presenta non l’ ospite ma l’ amico fraterno della Scuola di Polizia di Stato.
Nicolo Mannino racconta il suo incontro con Paolo Borsellino in quel 18 marzo 1989, parla del libro “Quello che i mafiosi non sanno”, spiega le attività delle decine di ambasciate culturali e poi esorta i giovani a rimanere forti, veri, umani e ad alimentare professionalità e solarità nel servizio.
A tutti viene regalata una lettera aperta mente i giovani allievi omaggiano una maglia personalizzata dell’appartenenza alla Polizia di Stato.
La mattinata si chiude con la posa di una pianta di fiori dinnanzi una targa commemorarita che porta il nome di Emanuele Loi.
Commozione e gratitudine hanno siglato una giornata formativa che rimarrà incisa nel cuore di tanti come lezione di vita.
È contento e commosso il vice ispettore Emiliano Renda come del resto tutti i componenti della scuola allievi della Polizia di Stato di Peschiera del Garda che hanno dedicato ore di riflessione a un evento tragico che ha visto a tratti i giovani allievi e allieve con qualche lacrima scendere giù dagli occhi come una giovane allieva poliziotta di Monreale che da bambina, a scuola, aveva incontrato Nicolò Mannino e già faceva parte del Parlamento della Legalità Internazionale.
Ci si saluta e tutti si avvicinano, ancora commossi per una stretta di mano certi che ci sono giorni in cui i silenzi non sono mai stati d’oro. Nicolò Mannino è rimasto nel cuore dei giovani allievi della Polizia di Stato e nel suo cuore i volti e l’emozione di aver ricordato chi non è morto invano ma è vivo più di prima con il suo sacrificio e il suo esempio.
Carlo Guidotti