Venerdì 26 gennaio, alle ore 10.00, a Casa Sanfilippo cerimonia di donazione di due opere pittoriche che andranno ad implementare la pinacoteca del Museo di Casa Natale di Luigi Pirandello e presentazione di due volumi.
Due prestigiose opere pittoriche pirandelliane saranno donate al Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi per implementare la pinacoteca del Museo di Casa Natale Luigi Pirandello.
A consegnare i dipinti al Direttore Roberto Sciarratta saranno: Giovanna Carlino Pirandello, Presidente della Fondazione Fausto Pirandello di Roma, e nuora di Fausto Pirandello, figlio di Luigi, che dona alla pubblica fruizione l’opera di Fausto Pirandello, Autoritratto, acquerello su carta del 1945; e Dominic Alessio, figlio di Antonio, Professor of History and Vice President of International Programmes at Richmond American University London, che dona a nome del padre, un olio su tela di Luigi Pirandello, dal titolo Torre campanaria Chiesa San Giorgio, Soriano al Cimino, [datata 1913].
“Dopo il decreto di riassegnazione della Biblioteca Pirandello e di Casa Natale – dichiara Sciarratta – da quest’anno, in sinergia con l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato e il Direttore Generale del Dipartimento, Mario La Rocca – il Parco Valle dei Templi sosterrà progetti e iniziative di valorizzazione dei due siti culturali dedicati al drammaturgo agrigentino in un’ottica di miglioramento dei servizi e della fruizione, anche ai fini didattici. L’obiettivo sarà quello di dare il giusto tributo a Luigi Pirandello, figlio illustre della nostra terra, anche in vista delle iniziative legate ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”.
La cerimonia di consegna delle due opere è in programma venerdì 26 gennaio, alle ore 10.00 a Casa Sanfilippo, dove avverrà anche la presentazione di due importanti volumi: Fausto Pirandello giorno per giorno: i diari inediti (1936-1973) De Luca Editori d’Arte, di Manuel Carrera, con testi introduttivi di Roberto Sciarratta e Lorenza Trucchi e Pirandello a briglia sciolta. Un percorso esplorativo e personale di Antonio Alessio.
Dopo i saluti istituzionali di: Roberto Sciarratta, Direttore del Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e di Giuseppe Parello, Commissario straordinario per il Consiglio del Parco Valle dei Templi, seguiranno gli interventi di Gabriella Costantino, già Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Agrigento e di Andrea Iezzi, Coadiutore per l’organizzazione di mostre ed eventi della Fondazione Fausto Pirandello di Roma.
Modererà e coordinerà l’incontro Beniamino Biondi, scrittore e critico cinematografico.
Verrà quindi presentato al pubblico il volume Fausto Pirandello giorno per giorno: i diari inediti (1936-1973) De Luca Editori d’Arte.
Il noto attore e regista agrigentino Gaetano Aronica, direttore artistico del “Palacongressi Festival”, interverrà con la lettura di alcuni brani tratti dal volume Fausto Pirandello giorno per giorno: i diari inediti (1936-1973).
Concluderà l’autore Manuel Carrera, Direttore artistico della Fondazione Fausto Pirandello di Roma.
Per la presentazione del volume Pirandello a briglia sciolta. Un percorso esplorativo e personale di Antonio Alessio, interverrà Elio Providenti, già Direttore del servizio Biblioteca, Archivi e Documentazione della Presidenza della Repubblica.
Dopo le letture di Gaetano Aronica tratte dall’opera di Antonio Alessio le conclusioni saranno affidate a Cristina Angela Iacono, già Responsabile del Fondo antico della Biblioteca Museo Regionale Luigi Pirandello di Agrigento e a Rosario Maniscalco, Dirigente del Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.
È gradita la presenza dei giornalisti.
Di seguito un approfondimento con le Schede dei due volumi.
Fausto Pirandello giorno per giorno: i diari inediti (1936-1973) di Manuel Carrera.
Testi introduttivi di Roberto Sciarratta e Lorenza Trucchi. De Luca Editori d’Arte, Roma 2023.
Pubblicato grazie al sostegno del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, con la collaborazione del Comune di Anticoli Corrado e del Rotary Club Ribera, il volume presenta la trascrizione integrale dei dodici diari appartenuti al pittore, redatti tra il 1936 e il 1973. Si tratta di materiale assolutamente inedito e di un’importanza straordinaria per gli studi dedicati all’artista romano, figlio del premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello. Nei diari Fausto Pirandello annota il progresso dei suoi lavori, specificando nel dettaglio i procedimenti tecnici adottati e le modifiche apportate ai suoi dipinti anche a distanza di molto tempo dalla prima stesura. Ciò ha permesso la corretta datazione di oltre cento opere finora collocate in un arco cronologico approssimativo o errato, ma anche di districare diversi nodi riguardanti dipinti rimaneggiati negli anni. Grazie allo studio condotto da Manuel Carrera, direttore della Fondazione Fausto Pirandello, sono finalmente emerse importanti novità: tra le molte altre, la presenza nelle collezioni del MoMA di New York di un dipinto di Pirandello finora dato per disperso, la storia del quadro per il transatlantico Michelangelo, sfuggito alla bibliografia precedente, e della serie delle crocifissioni.
Giorno per giorno, i diari consentono di comprendere appieno la figura di Fausto Pirandello pittore e i segreti del suo fare arte, ma anche di entrare nel vivo del suo universo umano. Sono infatti frequenti, tra le annotazioni diaristiche, i riferimenti alla sfera privata: dal rapporto con Luigi Pirandello alle cene con amici e colleghi, dai litigi con la moglie e i figli, protagonisti di molti suoi dipinti, alle vacanze estive. Oltre a pensieri e riflessioni sull’arte moderna, l’artista trascrive talvolta i suoi sogni, offrendo così uno sguardo sul suo inconscio, fondamentale per una rilettura della sua opera.
«Non conservo più nulla. Ho gettato via tutto. Non mi va nemmeno di pensare a tutta quella lagrimevole trafila che è stata la mia sgangherata carriera»: queste, secondo la testimonianza del giornalista Franco Simongini, le parole di Fausto Pirandello in risposta a un amico che gli chiedeva materiali utili a tracciarne il profilo biografico. La lacunosità del suo archivio, attualmente custodito dalla Fondazione Fausto Pirandello, non fa che confermare la tendenza del pittore romano a liberarsi di ricordi e documenti personali. Quanto rimasto nella sua casa di via degli Scialoja – centinaia di appunti su foglietti e incarti di sigarette, lettere, biglietti, fotografie e cimeli – è stato amorevolmente preservato dal figlio Pierluigi e riordinato da sua moglie Giovanna Carlino, entrambi istitutori nel 2011 della Fondazione che porta il nome dell’artista. Le caratteristiche e la consistenza di tale materiale sembrano suggerire che non sia stato conservato da Pirandello per permettere ai posteri di ripercorrere il suo operato, bensì per motivi strettamente legati al suo metodo di lavoro. Sopravvissuto per pura casualità sembra invece il più antico dei dodici diari, ritrovato fortuitamente in un cassetto dello studio dell’artista mai più riaperto dal 1975, anno della sua morte.
L’edizione critica dei diari, introdotta da testi introduttivi di Roberto Sciarratta e di Lorenza Trucchi e da un denso saggio scientifico di Manuel Carrera, è riccamente illustrata con dipinti noti e opere su carta inedite: è inoltre corredata di note a piè di pagina con approfondimenti relativi a ogni riferimento a fatti, persone, eventi o opere d’arte menzionati dall’artista, oltre che dell’indice dei nomi e di un apparato documentario con lettere e scritti inediti.
Pirandello a briglia sciolta. Un percorso esplorativo e personale, di Antonio Alessio.
Presentazione di Roberto Sciarratta, introduzione di Elio Providenti. Progetto grafico e coordinamento editoriale di Vincenzo Salemi. Apparato documentario, bibliografico e iconografico di Cristina Angela Iacono. VGS, Agrigento 2023.
La Biblioteca Museo Regionale Luigi Pirandello di Agrigento è stata istituita dalla Regione siciliana con la legge regionale n. 3 del 10 febbraio 1987 per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte del premio Nobel per la letteratura. Già struttura tecnico-scientifica del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento annovera, tra le sue attribuzioni istituzionali, l’acquisizione di tutta la documentazione bibliografica, fotografica, audiovisiva, cinematografica ed iconografica riguardante il grande drammaturgo agrigentino.
Per favorire la più ampia conoscenza della personalità del Nobel siciliano, il Parco è impegnato nella promozione e nella valorizzazione della sua poliedrica produzione artistica e letteraria attraverso iniziative culturali ed attività di carattere scientifico di particolare rilevanza.
A tal proposito ha voluto contribuire al progetto di Antonio Alessio, presentando l’opera Pirandello a briglia sciolta. Un percorso esplorativo e personale e arricchendola con un ricco apparato documentario, bibliografico e iconografico, facente parte del Fondo storico della Biblioteca Museo.
La conoscenza, da parte dell’Autore, dell’universo pirandelliano è avvenuta non soltanto attraverso le sue numerose pubblicazioni ma grazie anche alla fattiva partecipazione, nel lontano 2001, alla mostra antologica I Pirandello ritornano al Caos. La pittura passione artistica della famiglia, allestita dall’Istituto culturale siciliano nella suggestiva cornice del Caos, all’interno dello spazio architettonico della Casa natale dello scrittore agrigentino, offrendo in prestito, per l’evento espositivo, un dipinto ad olio realizzato dal Maestro agrigentino durante una delle sue villeggiature estive e raffigurante la Torre campanaria della Chiesa San Giorgio a Soriano nel Cimino [1914]. Nell’occasione Alessio aveva altresì offerto, come contributo scientifico per il catalogo della mostra, un suo prezioso articolo dal titolo Luigi Pirandello tra scrittura e pittura, che coglieva un aspetto allora stranamente meno indagato dalla critica e a lungo ignorato dal grande pubblico, denso di riflessioni sulla passione pittorica dello scrittore, e come essa avesse influito sulla elaborazione della sua visione estetica e direttamente condizionato il suo linguaggio letterario, innanzitutto quello delle novelle.
In Pirandello a briglia sciolta vengono approfonditi, da principio, i temi della pittura e della critica d’arte ed è possibile rinvenire un excursus sulle novelle in rapporto ai rifacimenti di esse in opere teatrali.
Alessio scrive che Luigi Pirandello affiancò all’attività autoriale una sorprendentemente forte passione per la pittura che considerò di «coltivare senza la pretesa di essere artista, ma come mezzo espressivo liberatorio, come una necessità della propria anima», e che, pur se condivisa con gli amici, rimarrà sempre nella sfera privata dello scrittore.
In questa indagine emergono le tracce delle discussioni estetiche intercorse tra Luigi e il figlio Fausto rinvenute nelle loro corrispondenze private, nelle quali il padre invita il più giovane artista a mettere da parte le istanze delle avanguardie artistiche e in generale l’eccessiva modernità che, a suo dire, cancella la sincerità e la spontaneità del processo creativo. Lo stesso Luigi si firma «papà pittore» in una cartolina inviata ai figli Stefano e Fausto.
Antonio Alessio mette in luce come in Luigi l’interesse per la pittura non fosse affatto occasionale, anche in considerazione di una serie di articoli di critica d’arte da lui pubblicati in presentazioni di cataloghi di mostre, nella stampa periodica e nelle riviste d’arte, su argomenti quali scultura, pittura, disegno, incisione, architettura e fotografia, che confermano la centralità dell’interesse pirandelliano per le arti figurative e in particolare per la pittura. Le attente recensioni sugli artisti contemporanei che dovevano, secondo lo scrittore, adottare un linguaggio comprensibile e spontaneo, ci mostrano l’acutezza e l’intelligenza che contraddistinguevano tali articoli.