Si è tenuto il 6 dicembre scorso, presso il cineteatro De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, il convegno “La bellezza – Etica della responsabilità e cittadinanza attiva”.L’incontro rientra nel ciclo di conferenze promosse dal Cirfdi – Centro Internazionale di ricerca e formazione per il dialogo interculturale, a fianco del Lions Club Palermo Federico II, e facente parte del vasto e articolato programma didattico e formativo intitolato “La bellezza salverà il mondo”.
Elemento distintivo, che dà significato al pregevole impegno degli organizzatori e dei relatori, è la nutrita presenza di tanti giovani che, afferenti a diverse istituzioni scolastiche di Palermo e provincia, hanno riempito la sala con la loro attenta partecipazione.
L’incontro ha avuto come inizio i saluti istituzionali dell’assessore alle Attività produttive del Comune di Palermo il dott. Giuliano Forzinetti, del presidente del Lions Club Palermo Federico II dott.ssa Simonetta Casa, del presidente dell’Ordine dei Medici dott. Salvatore Amato e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Schio dott.ssa Barbara Corzato. Il dott. Carlo Guidotti, giornalista ed editore, ha introdotto e moderato la conferenza.
Tanti interventi, in presenza e online, hanno arricchito la conoscenza dell’uditorio sui temi della partecipazione, delle varie forme di responsabilità e della cittadinanza attiva, strumento fondamentale a disposizione di ciascuno di noi, per affrontare il mondo di oggi preparando il tessuto connettivo per quello che sarà il nostro stesso domani.
Dopo i saluti inviati dal Marocco da parte del prof. Farid El Bacha, rettore dell’Università “Mohammed V” di Rabat, il primo intervento è stato quello della prof.ssa Jalila Ait Soudane, Docente di Economia e Management e coordinatrice Master del Management strategico di Risorse umane dell’Università di Rabat, avente come tema “Responsabilità, pace e vivere insieme”. Nella sua relazione ha ricordato come sia fondamentale mantenere alto l’impegno verso i valori della pace, senza alternativa alcuna, secondo due aspetti essenziali: prendere coscienza di questo impegno necessario e l’impossibilità di restare indifferenti, assumendosi delle responsabilità verso questo cammino comune.
Dopo questo viaggio esplorativo verso il Marocco che ha avuto il sapore dell’interculturalità, ha preso la parola il prof. Marco Mascia, direttore del centro d’Ateneo dei Diritti Umani dell’Università degli Studi di Padova che, da remoto, ha relazionato sul tema “L’importanza dei Diritti Umani Oggi”. Tracciando un percorso storico attraverso le fasi belliche dell’Ucraina e di Israele, si registrano ancora ingenti fenomeni migratori, violenze e disastri ambientali prendendo coscienza del fatto che il multilateralismo, ossia l’organizzazione internazionale multilaterale che ha il grande merito di avere prodotto il Diritto Internazionale dei Diritti umani, a cui gli stati, dopo la Seconda Guerra Mondiale avevano assegnato il compito di mantenere la pace, oggi è stato abbandonato a se stesso, quasi un autoreferenzialità degli stati più forti.
“Cittadinanza attiva e Diritti Umani” è stato invece l’argomento trattato dal dott. Stefano Montanari, Capo Ufficio Stampa dell’Alto Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa – Strasburgo che ha raccontato alcune esperienze legate alla tutela dei diritti. Ci sono segnali che l’edificio dei Diritti umani si sta sgretolando ma le fondamenta sono attaccate e sono ben salde; l’edificio ancora tiene ed è ben simboleggiato dalla stessa struttura architettonica dello stesso palazzo che ospita il Parlamento europeo di Strasburgo, che è infatti volutamente non terminato, appunto per simboleggiare il messaggio che la costruzione dell’Europa è qualcosa che continua ogni giorno, come la difesa dei Diritti umani.
“Educazione ai Diritti Umani per i Giovani: una priorità delle Nazioni Unite” è stato il tema trattato dalla dott.ssa Elena Ippoliti, Coordinatrice Unità Educazione e Formazione ai Diritti Umani (Alto Commissario ONU per i Diritti Umani), Ginevra. I Diritti Umani sono una priorità non solo per l’Onu ma anche per tutte le agenzie dell’Onu quali l’Unicef e l’Unesco; l’educazione dei Diritti umani deve investire tutti i linguaggi dell’umanità con l’ausilio fondamentale proprio dei giovani che rivestono, sempre di più, un ruolo da protagonisti attivi in questo processo formativo sempre in divenire. Dopo aver fatto cenno della sua esperienza personale la dott.ssa Ippoliti ha ricordato che i Diritti umani sono un riferimento solido importante per il diritto internazionale che riguarda tutti i popoli indistintamente e non soltanto l’opinione di alcuni gruppi etnici o gruppi di opinione. È il linguaggio comune dell’umanità. Esso purtroppo non è sempre o dovunque rispettato ma tutti noi ne siamo responsabili con il nostro comportamento e il nostro agire quotidiano.
A dare ulteriore forza ed emozione è stata la proiezione del breve docufilm dedicato alla figura di Rosanna Lisa Siciliano, uccisa a Palermo dal marito carabiniere con la pistola di ordinanza; al termine della proiezione la testimonianza del regista Alessandro Lenzi, ideatore e fondatore della compagnia teatrale palermitana Raizes, che promuove i diritti fondamentali dell’uomo in tutto il mondo mediante le opere teatrali, affrontando temi quali la giustizia, l’ambiente, le disabilità e la parità di genere; Alessandro Lenzi ha risposto alle domande dei ragazzi relative ai risvolti giuridici del fatto di cronaca narrato e all’organizzazione dell’associazione di cui è presidente.
Dopo una breve pausa la prof.ssa Elisabetta Di Stefano, docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Palermo ha portato i saluti istituzionali dell’Università di Palermo e ha approfondito il concetto di bellezza in quanto qualcosa che interessa a tutti in quanto bisogno universale; la ricerca del bello è alla base della nostra stessa vita, è il motore del mondo, al punto che un uomo come il principe Miškin, protagonista de “L’idiota” di Dostoevskij, divenne emblema di una bellezza che salverà il mondo.
Trovare la vera essenza della bellezza che salverà il mondo è abbastanza complesso e non sempre è una teoria credibile o applicabile; è necessario cercare con forza la bellezza interiore, non quella esterna. Essa risiede nella sensibilità e nella responsabilità che diviene strumento di partecipazione e di cittadinanza attiva, divenendo parte di una comunità che vive insieme: la bellezza degli sguardi, la bellezza dei gesti, la bellezza dei sorrisi.
A seguire è stato dedicato un momento in memoria di Sebastiano Tusa, assessore alla Cultura della regione Siciliana, mediante la proiezione di un video e con le testimonianze della dott.ssa Simonetta Casa e della moglie di Tusa, la dott.ssa Valeria Patrizia Li Vigni.
Al termine i ragazzi del coordinamento nazionale del PES, Parlamento Europeo degli Studenti hanno dato le comunicazioni relative alle ultime attività formative svolte. Il PES, hanno spiegato, è un movimento fondato sulla “peer education”, ossia su un’educazione alla pari, in tutela dell’altro e dei diritti umani.
Sono state raccontate le emozioni e le occasioni di crescita scaturite da un recente incontro presso le istituzioni europee a Strasburgo, visitando e partecipando attivamente a incontri presso la Corte d’Europa dei Diritti Umani, il Consiglio d’Europa e il Parlamento Europeo.
“Il nostro sguardo sui diritti umani, sulla dignità dell’uomo e sulla dimensione dell’umanità universale non può escludere nessuno. Noi dobbiamo cominciare a comprendere, conoscere, stimare, a recuperare le storie di tutte quante le culture e di tutte le civiltà”: così l’incipit della relazione “Jonas, Arendt e Apel: coscienza etica e cittadinanza attiva” del prof. Michele Di Cintio, già docente di Didattica interculturale della storia presso l’Università di Padova e presidente del CIRFDI.
Se vogliamo costruire questa nostra cultura comune dobbiamo recuperare la nostra umanità comune che, con i diritti umani, non possono escludere nessuno, le differenze non possono sussistere sul piano della diseguaglianza, ma devono diventare un arricchimento, il dono che ciascuno di noi porta all’altro: è questo l’elemento fondamentale del nuovo umanesimo e della costruzione del dialogo interculturale. Continuando il prof. Di Cintio ha approfondito i contenuti di tre grandi pensatori contemporanei quali Hans Jonas, Anna Harendt e Karl Otto Apel.
Citando il Premio Nobel José Saramago il prof. Di Cintio ha ricordato che “noi siamo la memoria che abbiamo ma siamo la responsabilità che ci assumiamo”, senza la memoria quindi non esistiamo, senza responsabilità non siamo degni di esistere. La responsabilità, per Hans Jonas, non è soltanto sincronica, per cui ci colpiscono gli eventi dell’oggi e del microcosmo temporale a cui apparteniamo immediatamente, ma è anche diacronica, che guarda quindi al futuro rivolgendosi a coloro che verranno; gli errori, le scelte e le decisioni che prendiamo oggi influiranno su chi ci seguirà; è la concezione dei posteri, che guarda al passato, si concretizza nel presente e si proietta nel futuro. L’uomo è figlio del tempo e della contingenza: della contingenza perché ciascuno di noi è precario alla data di scadenza in quanto dovremo morire; del tempo perché il tempo e la storia ci sovrasta e passa sopra di noi; se comprendiamo questo allora siamo responsabili della storia che abbiamo vissuto, della storia che viviamo e della storia che vivrà l’uomo dopo di noi. La prossimità si conquista con un salto qualitativo culturale che mi permetta di capire che ogni singolo uomo e ogni essere vivente mi appartiene ed è mio prossimo: è questo il nuovo umanesimo che Apel declina in giustizia, solidarietà e co-responsabilità. Una nuova politéia, una nuova cittadinanza, una comunità umana nuova che non possiamo costruire se non con il senso della responsabilità e della cura: Omninis existenzia non sine cura est, noi non siamo senza cura, siamo insicurezza, scelta, e abbiamo bisogno di prenderci cura momento per momento di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda; concetto trattato anche da Heidegger. Il prof. Di Cintio ha chiuso la sua relazione con un augurio rivolto ai giovani citando una frase di Tȟašúŋke Witkó, il celebre “Cavallo pazzo”, capo dei Oglala Lakota Sioux e vincitore della battaglia contro Custer: una grande visione è necessaria e l’uomo che la sperimenta deve fare come l’aquila che getta il suo sguardo nel blu più profondo del cielo.
Il professore Giulio Zennaro ha trattato il tema di “Dall’etica dei traumi all’etica dello stupore”; prendendo come spunto di riflessione il fenomeno della muta dell’aragosta, ha parlato dell’etica del trauma, intendendo come fastidio e come qualcosa da anestetizzare o da curare con psicofarmaci, qualcosa che è un segnale del nostro corpo, che va scoperto, conosciuto e trattato adeguatamente, non sopito artificialmente.
Normalmente quando noi proviamo un disagio lo scambiamo con un fastidio; non ascoltiamo il linguaggio del disagio e cosa ci vuole dire il nostro corpo attraverso il disagio. Leggiamo soltanto il disagio e cerchiamo di cancellarlo, non ascoltando e non imparando dal nostro corpo. Impariamo dalla società che crediamo che sappia tutto ciò che è necessario fare. L’augurio è quello di passare dalla visione de traumi a quello dello stupore e della trasformazione.
Il prof. Carluccio Bonesso, infine, con la sua relazione sul tema “Le leggi emotive del potere e la vita democratica” conclude questa seconda parte della conferenza. Il prof. Bonesso ha parlato di timologia, termine greco che indica la scienza che studia tutto ciò che ci riguarda come l’umore, la motivazione, gli atteggiamenti, la consapevolezza etc. La timologia è quindi la scienza delle emozioni, intese come funzioni del corpo. Abbiate la coscienza e la capacità di distinguere cosa non è amore; l’amore non è essere amati ma amare, non è essere posseduti ma darsi. Noi siamo dentro questa patologia di possesso e di narcisismo perché la nostra società ci impone di raggiungere il successo, senza il quale rischiamo di colpevolizzarci inducendoci alla depressione e allo sconforto da cui ne usciamo soltanto con psicofarmaci, ossia induttori di serotonina dall’esterno. “Siate capaci di stupore ed estasi!” così ha concluso il prof. Bonesso rivolgendosi ai ragazzi.
Prima dei saluti finali è stato presentato il volume “Confronto con la complessità. Prospettive interpretative e riflessioni” curato proprio da Michele Di Cintio e pubblicato da Edizioni Ex Libris. Il tema della complessità, intesa come cornice del percorso dell’essere umano, è la finalità del suo stesso vivere. Il termine complessità non indica erroneamente il concetto di complicato ma di cum plexum; intrecciato insieme, un singolo filo non significa niente ma un insieme di fili danno un disegno e un significato, ed è quello che accade quando costruiamo una interrelazione. Il libro è articolato in cinque capitoli firmati da Michele Di Cintio, Giulio Zennaro, Carluccio Bonesso, Alessandro Corvaia, Aldo Messina, con l’appendice firmata da Alessia Giacona, Giada Mandalà, Anna Schiavone, Sofia Zammito, Alice Zancla, con prefazione di Caterina Giulia Siracusa che ha relazionato sul volume e sul suo scritto.
A seguire un saluto anche del dott. Aldo Messina e di Sofia Moschin che trattando il tema “Declinare la cittadinanza attiva nella complessità sociale” ha salutato il pubblico.
Termina così un intenso appuntamento organizzato a fianco dei ragazzi e carico di contenuti e spunti di riflessione che meritano sempre massima attenzione e condiviso approfondimento.
Si ringrazia il comitato organizzativo dell’evento, composto dal Dott. Salvatore Bivona, Dott.ssa Simonetta Casa, Avv. Marica Castello, Studente Universitario in Medicina Francesco Corpora, Prof. Paolo Greco, Ispettore Capo Polizia Municipale Rosa Mazzamuto, Prof.ssa Letizia Passantino, Arch. Paesaggista Loredana Tarallo, Dott. Domenico Vetro, Arch. Vincenzo Viscardi.
Hanno partecipato gli studenti del Liceo Classico Internazionale Statale “Giovanni Meli” di Palermo, Liceo Ginnasio “Francesco Scaduto” di Bagheria, Liceo “Santi Savarino” di Partinico, Liceo delle Scienze Umane “Camillo Finocchiaro Aprile” di Palermo, Istituto di Istruzione Superiore “ Francesco Ferrara” di Palermo, Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Alessandro Volta” di Palermo, Istituto Yellow school Accademia per l’Autonomia e la Formazione.
Carlo Guidotti per Referencepost