Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Un numeroso pubblico ha partecipato alla presentazione del libro “I tumulti dell’anima” silloge di Alessandra Di Salvo, per la casa editrice IL CONVIVIO. La Di Salvo è alla sua seconda pubblicazione che ha seguito la prima del 2018 per le Edizioni Ex Libris, dal titolo “Ingannevoli miraggi”.

Presso l’Addaura Village e Congressi, lungomare Cristoforo Colombo, venerdì scorso, 28 aprile, erano presenti al tavolo dei relatori, oltre ad Alessandra Di Salvo, Maria Angela Eugenia Storti docente di lingua inglese, saggista e scrittrice e autrice della prefazione del libro e Francesca Guajana poetessa, attrice e diplomata in arti terapie espressive-metodo Hansen. Ha coordinato i lavori la giornalista Teresa Di Fresco.

Non sono mancati gli applausi alla lettura di alcune poesie, eseguita magistralmente da Francesca Guajana che non manca mai di interpretare oltre che leggere le liriche. Otto, in totale, le sue interpretazioni, suddivise in gruppi di due per volta e precedute da una breve introduzione della Di Fresco. Anche la professoressa Eugenia Storti ha letto una lirica oltre ad avere arricchito l’incontro con il suo intervento e la lettura della sua prefazione.  Ha letto una sua poesia anche Alessandra Di Salvo e lo stesso ha fatto la giornalista Di Fresco che ha pure rivolto alcune domande alla poetessa, dalle quali è venuto fuori il riserbo, il pudore quasi, dell’artista e della donna sempre schiva a ogni forma di autocelebrazione.

Intense le sue poesie che spesso mettono in luce lo scorrere di una vita segnata da delusioni e sofferenze fisiche e dolori dell’anima. Una visione del passare del tempo non particolarmente allegra anche se velata di una certa ironia, salvifica, come la stessa autrice dice parlando di sé. Non mancano i riferimenti colti che ne rivelano la preparazione classica, lo studio del tedesco e dell’arabo e la vasta conoscenza di poeti e scrittori di spessore oltre che di provenienza italiana e straniera. Uno fra tutti, Fernando Pessoa, che ha voluto omaggiare riportando alcuni suoi versi nella sua introduzione al libro.

Come si legge nella prefazione di Eugenia Storti, “Tra eventi impersonali e biografie nasce la poesia, delicata e trascendente, di Alessandra Di Salvo, immateriale, nostalgica, tracciata da dolori profondi, scandite da ore di Preghiera, di veglie ininterrotte e di sonno improvviso.E’ un dormiveglia di immagini e suoni, un universo di emozioni metabolizzate da un’enorme erudizione, da cui si snoda una viva tensione letteraria che consegna la cultura agli onori dell’eternità”. E continua: “Dal grido sofferto, pur se meno consapevole della prima raccolta, nasce la sublimazione artistica di questa silloge il cui il dolore si fa flusso di coscienza….”.