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 Il romanzo, tratto da una storia vera, racconta la vicenda umana di una donna e dei suoi due figli e di un episodio che ha segnato drammaticamente le loro esistenze. Una storia sulle soglie di una prigione tra perdono, riconciliazione, speranza e riscatto.

Una storia vera vissuta sulle soglie della prigione tra perdono, riconciliazione, speranza e riscatto.

Sarà presentato il prossimo 22 marzo, a Comiso, il libro “. “Liberi di cadere, liberi di volare”, scritto da Fernando Muraca (Città Nuova, collana Passaparola).

La presentazione si terrà alle 19 presso la Sala Paolo VI – Centro Pastorale Francescano (via degli Studi 56). L’evento è organizzato dall’Ufficio diocesano per la Cultura, in collaborazione con gli uffici diocesani Comunicazioni sociali, Pastorale Familiare, Servizio di Pastorale Giovanile, Ufficio per l’Insegnamento della Religione cattolica. Introdurrà il dialogo con l’autore il professor Giuseppe Di Mauro (vicedirettore dell’Ufficio diocesano per la Cultura).

Una storia vera, drammatica e alto valore esistenziale, ispira il romanzo di Fernando Muraca e racconta la vicenda umana di una donna e dei suoi due figli. Un episodio drammatico ha segnato una linea di cesura nella sua esistenza fino a spingerla oltre la soglia della disperazione e dell’angoscia. Le decisioni che stava per assumere si sono arrestate un minuto grazie ad un incontro, inatteso, ma non casuale.

Fernando Muraca racconta una vicenda di perdono, di misericordia, di riconciliazione, racconta l’incontro con il dolore e la sublimazione di esso. Il dolore non si supera, non si dimentica, non si cancella, ma diventa motore esistenziale di un percorso assolutamente nuovo in cui ciascuno dei protagonisti riesce a trovare un “perché” e ad imprimere una direzione di marcia nuova e positiva. La protagonista – e tutti gli altri insieme a lei, ciascuno con un ruolo diverso – trova il coraggio di puntare la bussola, di individuare la meta della vita districandosi nella tragica giostra di eventi che l’avevano frantumata.

Il libro è stato presentato per la prima volta, all’interno di un carcere, a Verona. Alcuni detenuti hanno letto brani del libro.

Aurora Nicosia, direttrice di Città Nuova, presenta così il romanzo e la sua trama:

«Alina, la protagonista della vicenda, ha un figlio in carcere che le ha fatto un torto irreparabile, lo odia ma non riesce strapparselo del tutto e per sempre dal cuore. Tutto sembra risucchiarla all’inferno ma un incontro imprevedibile la aiuta a riconsiderare le cose in una prospettiva diversa fino a prendere decisioni che parevano impossibili. Tutti possiamo essere sorpresi dalla vita e questa narrazione esorcizza le paure perché ci fa capire che c’è sempre una via d’uscita, anche dai peggiori labirinti esistenziali. “Liberi di cadere, liberi di volare” potrebbe essere presentato come un libro sul perdono, ma i personaggi che si alternano a raccontare da diversi punti di vista le stesse cose, sono in realtà come un’unica voce che ci sussurra piano, con pudore, il fondamento della speranza, di cosa essa è fatta, i giacimenti di luce che si possono trovare alle sue radici. Fondamentale, nella vicenda, è la parte che svolge un sacerdote. Il libro interpella anche i genitori, spesso delusi, ingannati, traditi dai figli verso i quali, quindi, hanno chiuso le porte del cuore, quando non anche quelle di casa»