Dopo il sold out e il grande successo registrato nel giorno di San Valentino, torna a grande richiesta “Romeo e Giulietta” all’Opera dei Pupi.
Sarà ancora la Piccola Accademia dei Talenti a ospitare, sabato 25 febbraio, lo spettacolo diretto dal Maestro Angelo Sicilia, nella sede di via Giuseppe Paratore 17/19 a Palermo, alle 18:30.
Un’occasione imperdibile per assistere alla riproposizione di un classico teatrale senza tempo per il pubblico contemporaneo, a firma di uno dei grandi interpreti della tradizione marionettistica isolana: Angelo Sicilia, puparo, studioso e grande innovatore.
La tragedia di William Shakespeare riadattata per l’Opera dei Pupi, si avvale della messa in scena a cura di Marionettistica Popolare Siciliana di Palermo e della voce di Simona Rita D’Angelo, attrice, regista e scrittrice di testi teatrali.
La rappresentazione segna il ritorno dei classici shakespeariani sulla scena dell’Opera dei Pupi siciliani e l’evoluzione di un percorso di valorizzazione del repertorio tradizionale e popolare.
“Un grande classico – spiega il regista – del teatro shakespeariano che, oltre cento anni fa, faceva parte del ciclo delle rappresentazioni dei pupari siciliani”.
Sì, perché sono in pochi a sapere che il grande capolavoro “Romeo e Giulietta”, tragedia simbolica del Bardo di Avon, era parte integrante del corpus degli spettacoli tradizionali dell’antico teatro dei Pupi siciliani.
Accanto alle saghe cavalleresche del ciclo carolingio, infatti, si assisteva alla rappresentazione di storie diverse, consistenti in drammi sacri ed eventi storici.
Tra i primi, figuravano la Passione di Cristo e la Natività; gli altri, invece, erano legati alle storie dei briganti o a momenti clamorosi come l’arrivo di Giuseppe Garibaldi in Sicilia.
Tra le riduzioni tratte da opere letterarie popolari e di grande conoscenza, c’erano le vicende oscure della mala congrega dei Beati Paoli e, appunto, la storia di Romeo e Giulietta.
“Non tutti gli opranti rappresentavano William Shakespeare – precisa Angelo Sicilia – ma solo coloro che avevano un pizzico di lettera in più e, così facendo, attraverso il magico mondo del teatro di figura, diffondevano la storia nel contesto popolare”.
Certo, occorre tenere conto del fatto che il libero accesso alla cultura ufficiale non esisteva ancora, cento o centocinquanta anni fa.
“La stessa cosa – racconta Angelo Sicilia – accadeva nel Nord Italia: i burattinai lombardi ed emiliani, rappresentando la tragedia di Romeo e Giulietta per il loro pubblico di contadini e operai, si stringevano in un ideale abbraccio con i loro colleghi pupari siciliani”.
Un momento di coesione, umana e culturale, che acquista oggi, alla luce delle dinamiche sociali contemporanee, risvolti e significati nuovi che, di certo, non sfuggiranno al pubblico.
Con la complicità delle scenografie di Sofia Gargano, gli spettatori si caleranno in un’atmosfera antica e magica che mescola letteratura, musica rinascimentale e leggiadria dei Pupi: al centro, il sentimento dell’amore, tra gioie e dolori, in assoluto il più nobile e forte, malgrado tutto.
Uno dei punti di forza dello spettacolo è racchiuso nel testo che mantiene immutata l’intensità e che scuote con forza emozioni ancestrali : i protagonisti, con la loro storia d’amore senza tempo e senza confronto, proiettano in un’atmosfera di purezza, ardore, passione e morte.
Tutto ruota intorno a un interrogativo, tanto semplice quanto difficile: è l’amore a guidare realmente le azioni?
Si è ancora capaci di provare un sentimento così puro?
Fino a che punto ci si può spingere ad amare e quante lacrime si è disposti a versare per chi si ama?
Domande aperte, che animeranno un pomeriggio all’insegna della libertà espressiva e delle suggestioni letterarie, arricchito dalla fotografia di Salvo Quagliana e dal contributo di Daniela Martino, event manager dello spettacolo.
L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione al 333.2753592.