I Pupi della famiglia Canino: un’eredità, quella lasciata dal cavaliere Nino Canino, che vive attraverso le figlie Maria Pia e Laura. La storia di una famiglia, rappresentativa di un grande mondo, nel libro del prof. Francesco Viola. La presentazione venerdì 24 luglio al Palazzo d’Aumale di Terrasini.
Più che l’uscita pubblica di un libro, peraltro la prima, si potrà considerare un vero e proprio evento la presentazione de “L’opera dei pupi della famiglia Canino” di Francesco Viola, in programma alle 19 di venerdì 24 luglio nella prestigiosa sede del Palazzo d’Aumale di Terrasini, sul lungomare “Peppino Impastato”.
Un’occasione unica per fare un tuffo nel passato delle tradizioni puparesche attraverso la storia di una famiglia che tanto ha dato e lasciato in eredità a questo mondo.
«Basti pensare a Giuseppe Pitrè, che nel 1899 elogiava Liberto Canino quale innovatore rivoluzionario, un Robespierre, del teatro dei pupi a Palermo – scrive Angelo Sicilia nella prefazione – .Tante le generazioni di pupari della famiglia Canino, protagoniste di una forma d’arte in cui s’incontrano artigianato plurimo (legno, stoffa, metalli e pittura), cultura orale e tradizione teatrale. Libero Canino diede il via a una grande famiglia di opranti e artigiani dell’opera dei pupi, una vera e propria dinastia puparesca che, per passato, durata e importanza, non ha eguali ed è paragonabile in Italia forse solo ai marionettisti Colla di Milano. La storia parla chiaro: la famiglia Canino è stata attiva per tutto il XIX e XX secolo e lo è tutt’ora grazie all’operato delle sorelle Maria Pia e Laura Canino».
Due sorelle che, con la tenacia che contraddistingue le donne con una storia familiare solida come la roccia quale fu ed è ancora oggi la loro, continuano a portare avanti la tradizione del padre Nino attraverso varie esperienze di turismo esperienziale. Un patrimonio storico inestimabile da conoscere, valorizzare e attualizzare, oggi più che mai.
«Partiamo dall’oggi e cioè dal fatto che la tradizione puparesca è prettamente maschile – spiega l’autore, il prof. Francesco Viola -, infatti non si sono mai viste due donne portare avanti eredità di questo genere. All’inizio avevo pensato di scrivere un memoriale sul cavaliere Nino Canino, quasi un vademecum, ma mi sono subito accorto che c’era tanto altro da raccontare. Il libro é diviso in due parti: in quella iniziale, si fa un excursus storico sulla storia del teatro di figura nel mondo per poi paragonarlo al teatro delle ombre e ad altri tipi di teatro portati avanti da grandi maestri. Pian piano ecco lo zoom sulla famiglia Canino e sulle sue 4 generazioni, per arrivare alla figura del cavaliere Canino e alle tradizioni innovative del turismo esperenziale che stanno portando avanti le figlie Maria Pia e Laura. La terza parte del libro è quella poetica, delle parole ‘mpupate legate alla storia della famiglia. Ho avuto la fortuna di conoscere Nino Canino e ho apprezzato sin da subito la sua semplicità, l’umiltà. Valori che riversava nell’amore per i suoi pupi, considerati da lui dei figli a tutti gli effetti, amandoli, curandoli e tramandandoli alle sue figlie».
Un’eredità che, tolta la fatica di costruire e animare le tante vite dei pupi, offre magia e sogno attraverso le storie dei personaggi dall’anima forte ma anche delicata. Suggestioni che, venerdì sera, l’attore Alessandro Idonea ci regalerà, recitando alcune poesie contenute nel libro e rendendo ancora più magico lo spazio che accoglierà l’evento.
«Siamo veramente onorati di ospitare questa presentazione – afferma il dirigente U.O.2. S. 35 Museo Regionale di Terrasini, l’architetto Domenico Targia – , perché la nostra linea è quella di accogliere e dare opportunità. Quando ci riusciamo siamo felici. Mi piace ricordare che la nostra struttura museale annovera una collezione di carretti siciliani unica al mondo. Una cinquantina proveniente da diverse aree della Sicilia. Considerato che nel 2001 l’opera dei pupi è stata considerata patrimono dell’Unesco, vorrei che accadesse anche con i carretti siciliani. Questa presentazione dà ancora più forza a questo nostro obiettivo perché la storia ci dice che a inizio ‘800, quando la Sicilia si dota del primo sistema stradale, sia l’opera dei pupi sia i carretti siciliani procedevano di parti passo. Quello che, infatti, veniva raccontato al popolo dagli opranti attraverso la tradizione orale, veniva narrata dai carretti sui laterali, i cosiddetti “masciddari”. Il libro di Francesco Viola è una testimonianza preziosissima di un mondo tutto da scoprire. Uno scrigno che va aperto per sapere di una tradizione che ancora oggi è viva e fa parte delle nostre radici».
Ricco il parterre di presenze che, insieme all’autore, animeranno la serata: Serenella Bucca Munacò, presidente dell’Inner Wheel Terrae Sinus, realtà che promuove l’evento; l’architetto Domenico Targia, dirigente U.O.2. S. 35 Museo Regionale di Terrasini; l’architetto Luigi Biondo, dirigente S.35 Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palermo; Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini; Angelo Sicilia, direttore della “Marionettistica popolare siciliana”; il prof. Alessandro Napoli, antropologo e maestro puparo; l’attore regista Alessandro Idonea; Maria Pia Canino, presidente dell’associazione “I pupi di Nino Canino”; Albero Samonà, assessore regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana.