I musicisti bolognesi registrano dal vivo in una torre medievale un pugno di nuove canzoni, tra cui tre brani dei primi Pelican Milk. Radici Music pubblica un disco di musica autentica e viscerale.
«Doing Nothing nasce prima della complessa situazione attuale ed è pensato per il piacere dei musicisti che lo suonano e del pubblico che lo ascolta, lo abbiamo inciso alla fine di dicembre e mixato in gennaio appena prima delle restrizioni dovute al virus. Nessuno sa cosa accadrà ma dovremo tornare alla normalità e dovremo tornare a stare insieme, abbracciarci, suonare, cantare, ballare come non ci fosse un domani e questo disco ha proprio il sapore del piacere di stare insieme e dell’importanza della condivisione. Come tutte le mie produzioni, anche questa non è legata alle mode e alle tendenze del momento e quindi non teme il tempo ma con esso convive in armonia. Proprio per questi motivi non c’era momento migliore per far uscire Doing Nothing».
Esce durante la Fase 2 del Lockdown il nuovo disco di Alex Savelli, ed è un nuovo corso anche per lui: dopo i numerosi e significativi apprezzamenti raccolti da Gettare le basi, l’esperimento rock-jazz con Massimo Manzi, il musicista bolognese torna al grande rock con il trio NoStress in uno splendido disco registrato dal vivo in una torre medievale e caratterizzato dal senso di libertà che da sempre contraddistingue i suoi lavori.
Dodici brani, tra cui The secret, Days e See you later risalenti al primo Lp dei gloriosi Pelican Milk (South Enough, 2001), registrazione in presa diretta piena di feeling ed energia, formazione a quartetto con due chitarre, basso e batteria, mastering realizzato a Los Angeles da Alex Elena (che tanti ricordano con Bruce Dickinson, Lily Allen, Evan Dando, Alice Smith etc.): Doing Nothing è un lavoro di passione, amore per la musica e per il proprio lavoro, oggi che più che mai in una situazione di difficoltà e rischio. Sottolineano Savelli e i NoStress: «Abbiamo scelto brani che ci saremmo divertiti a suonare live, è stato il must di questa produzione insieme allo spirito di band, ci è sembrato normale puntare su una presa diretta per trasmettere a pieno questi messaggi sani in un’epoca in cui sono tutti bravissimi a fingere e la tecnologia offre infinite possibilità per nascondere i propri limiti. Abbiamo messo sul piatto pregi e difetti perché eravamo certi che i primi avrebbero prevalso sui secondi. E’ un disco rock di canzoni ma di facile ascolto proprio perché ha in sè il calore di una situazione acustica e la verità e l’energia del live».
Polistrumentista e produttore di esperienza ormai trentennale, fondatore a Londra del 1999 dei Pelican Milk, Alex Savelli nel corso degli anni ha collaborato con Eddie Kramer, Simon Painter, Paul Chain, David Eserin, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi, Andrea Giomaro, Gianpiero Solari, Elyan Fernova e tanti altri. I NoStress sono nati nel 2013 dopo una lunga esperienza come singoli nella scena bolognese sin dai primi anni ’90: abilissimi nella reinterpretazione di pezzi rock, funk, pop e etnici, alla fine del 2019 sono tornati ad occuparsi di musiche originali con Savelli. Una collaborazione inevitabile, sottolinea Alex: «Avevo già in mente, dopo la produzione Savelli/Manzi, di realizzare un disco acustico con chitarra e voce; non sapevo bene di che tipo, la sola cosa che sapevo è che, essendomi trasferito in una torre medievale un anno fa come naturale evoluzione del mio percorso di vita e artistico, volevo incidere un disco in mezzo a quelle pietre antiche e quei legni caldi, su quelle colline. Abbiamo scelto i brani insieme ai NoStress suonando all’aperto dopo splendidi pranzi e cene estivi, abbiamo scartato molto per arrivare all’attuale scaletta. I brani dovevano essere stimolanti per tutti, questa era la prerogativa fondamentale, è stato un processo condiviso dall’inizio alla fine».
Le rock song di Doing Nothing attraversano vari generi, dall’hard al folk-rock, dalla psichedelia al blues, e evocano una narrazione che assume un valore ancora più significativo nell’attualità: «Mi piaceva l’idea di realizzare un album di storie e alla fine, come spesso accade, un filo le collega tutte e tutte trovano un senso. Parlano di storie d’amore andate male, di altre che resistono nonostante i mille problemi, di ambientalismo, inerzia collettiva e scelte che devono riportarci al senso profondo dell’esistenza e richiedono il coraggio di tutti. Tutti i testi hanno assunto un significato ancora più potente e vero a causa dell’epoca che stiamo vivendo, anche gli stessi brani di Pelican Milk di vent’anni fa si sono dimostrati estremamente attuali e significativi».
Alex Savelli: voce, chitarra (R).
Jeanine Heirani: voce, chitarra (L) .
Paolo Lapiddi: basso.
Max Bertusi: batteria.
Radici Music:
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