Presentato il programma della Mostra dei Pianoforti Storici della Collezione Amato/Parisi durante la conferenza stampa tenutasi oggi presso la Sala Rostagno di Palazzo delle Aquile.
La mostra sarà inaugurata a Palermo, domenica 16 febbraio, alle 17.00, presso la Sala Martorana di Palazzo Comitini.
Presenti all’incontro di oggi Giulio Cusumano, Consigliere comunale della città di Palermo, i collezionisti Eugenio Amato e Maurizio Parisi, proprietari dei pianoforti esposti, Alessia Misiti e Gino Pantaleone di Polifonie d’Arte, associazione culturale promotrice dell’evento, e Ugo Casiglia, collezionista ed esperto di opere di restauro.
L’obiettivo degli organizzatori e dei proprietari dei pianoforti è di portare a conoscenza della comunità metropolitana la bellezza dei pianoforti storici in tutta la loro integrità ed eleganza, rendendoli capaci, ancora oggi a tre secoli di distanza, di donare insostituibili emozioni a chi ascolta le melodie suonate attraverso i loro tasti e che riecheggiano nelle loro casse armoniche così cariche di storia.
Terminate le interviste è stato possibile recarsi presso Palazzo Comitini per ammirare in anteprima il percorso espositivo, realizzato con cura e con precise logiche che rispondono ad una sintassi espositiva ben studiata. Durante l’apertura della mostra saranno previsti sette concerti per fortepiano e clarinetto storico, voce, violino, violoncello o flauto dolce, nei giorni 23 febbraio, 15 e 20 marzo 3 3, 5, 17 e 26 aprile. La peculiarità di questi concerti sarà quella che le esecuzioni saranno effettuate con pianoforti coevi all’autore della partitura originale, un’occasione davvero unica per apprezzare e sentire, con il cuore, la vera musica. Saranno possibili inoltre le visite guidate anche per le scuole, per gli studenti dei licei musicali o dei conservatori.
Nelle sale del piano nobile tanti strumenti incantano lo sguardo per la loro bellezza estetica e per la loro raffinatezza meccanica.
Ad accogliere il visitatore uno straordinario pianoforte a tavolo “Thomas Preston”, prodotto a Londra il 1825, con la copertura in legno decorato raffigurante un’inedita effige di W. A. Mozart; alle spalle il pianoforte a tavolo più antico dell’esposizione, un londinese “Longman & Broderip” del 1786, con a fianco un “Carlo Arnaldi” con tasti in ebano con una doppia datazione, una originale del 1789 posta sotto i tasti dei bassi, e una, resa successivamente ufficiale, probabilmente a seguito di un restauro, del 1793. Fra gli altri capolavori completa la sala un “Wilhelm Hillebrand” prodotto a Nantes nel 1795, già esposto, per la sua importanza organologica, all’Esposizione Universale di Parigi, il cui progetto è stato riportato nel catalogo coevo alla mostra del 1900: il pianoforte ha la rara caratteristica di essere stato concepito con una meccanica incrociata e con una cassa armonica ampliata nella sua parte sinistra.
Poi ancora tanti altri pianoforti a tavolo, a coda e verticali fra i quali, uno a cinque pedali e, di particolare interesse, tre esemplari prodotti a Palermo, un “Ragonese”, un Anonimo palermitano del 1810 e un sensazionale Giuseppe La Manna dei primi anni del XIX secolo ancora da restaurare e che conserva tutto il suo originale splendore. A corredo anche due seggiolini da piano d’epoca.
Tanti pianoforti e tante emozioni che soltanto la musica riesce a trasmettere con così tanta immediata purezza.
Carlo Guidotti per ReferencePost (Articolo e foto)