Mentre continuano le dimissioni dei togati e il capo dello Stato invoca le elezioni, Luca Lotti si dimette

Arrivata al segretario del Pd Zingaretti la lettera di autosospensione di Luca Lotti. “Ti comunico la mia autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita”. Cosi Luca Lotti, in una lettera al segretario del partito di appartenenza, dopo il caso delle cene con alcuni magistrati che ha generato uno tsunami nell’Anm costretta a prendere posizione rispetto alle indagini avviate dalla procura di Perugia e che riguardano Luca Palamara e un altro gruppo di magistrati. “Il responsabile legale del partito mi chiede esplicitamente di andarmene e fa quasi sorridere che la richiesta arrivi da un senatore di lungo corso,già coinvolto in pagine buie della storia istituzionale del Paese”, dice polemicamente Lotti riferendosi a Zanda. “Mi sospendo per rispetto per gli iscritti. Non ho nulla da nascondere” conclude. La risposta, distaccata e formale arriva da Zingaretti che definisce ‘responsabile’ il gesto di Lotti. “Ringrazio Luca Lotti per un gesto non scontato, di grande responsabilità nei confronti della politica, delle istituzioni e del Pd”. Questo è quanto dichiara il segretario del Pd a commento dell’autosospensione di Lotti aggiungendo “Questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita”. Proprio per questo le indagini della Procura di Perugia continuano.

(Ro.G.)