Non si sblocca la situazione che sta soffocando l’Anm. Grasso si dimette dalla corrente di appartenenza ma non dalla presidenza. Magistratura Indipendente nell’occhio del ciclone
Il Comitato direttivo centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati è stato convocato per il 16 giugno per provvedere al rinnovo della Giunta esecutiva centrale. La decisione dopo aver preso atto della crisi aperta con la sfiducia al presidente Pasquale Grasso e ai componenti di Magistratura Indipendente, a seguito del caso nomine in Procure. E proprio la corrente di Magistratura Indipendente si rivolge alle correnti che hanno aperto la crisi chiedendo di fermare “il gioco al massacro”. “Non andrò dimissionario al Comitato direttivo centrale del 16 giugno. Ascolterò ciò che diranno gli altri componenti“. Lo precisa il presidente dell’ Anm, Pasquale Grasso, ricordando di essersi dimesso da Magistratura Indipendente e non dalla presidenza del sindacato delle toghe. “Mi sono dimesso da Magistratura Indipendente perché contesto la decisione di chiedere il rientro dei consiglieri”, spiega Pasquale Grasso. Magistratura Indipendente ha chiesto ai tre magistrati coinvolti nell’inchiesta di Perugia di ritirare l’autosospensione e rientrare nel Csm. I quattro consiglieri del Csm, Cartoni, Lepre e Criscuoli, di Magistratura Indipendente, e Morlini (ex Unicost) restano così sospesi, dopo l’inchiesta perugina sui rapporti tra magistrati e alcuni esponenti Pd mirati a condizionare le nomine ad alcune tra le più importanti procure italiane. Ai quattro magistrati da Palazzo dei Marescialli, sede del Csm, il vicepresidente Ermini ha chiesto di poter leggere gli atti arrivati dalla procura di Perugia, prima di prendere una decisione. Decisione che dovrebbe arrivare entro la fine della settimana.
(Ro.G.)