Si tratta del processo di secondo grado nato dall’inchiesta denominata Addiopizzo5 che prese il via dagli accertamenti condotti sui pizzini sequestrati ai capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo al momento dell’arresto nel 2007
La corte d’appello di Palermo ha condannato a oltre 70 anni di carcere boss, gregari ed estortori dei clan palermitani di San Lorenzo e Tommaso Natale. Si tratta del processo di secondo grado nato dall’inchiesta denominata Addiopizzo5 che prese il via dagli accertamenti condotti sui “pizzini” sequestrati ai capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo al momento dell’arresto nel 2007. Gli imputati sotto accusa erano stati giudicati in Cassazione, nel 2018, e avevano ottenuto l’annullamento con rinvio solo per la misura della pena: si doveva cioè stabilire quale fosse la normativa a loro applicabile. Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamenti. La pena più alta, 13 anni e 2 mesi, è stata inflitta a Filippo Lo Piccolo, cugino del boss Federico Liga: raccoglieva i soldi del pizzo per la cosca nonostante fosse sottoposto all’obbligo di dimora. Giuseppe Di Bella, accusato di associazione mafiosa, affiliato alla ‘famiglia’ di Montelepre, ha avuto 10 anni e 2 mesi, Pietro Bruno 12 anni e 10 mesi, Domenico Ciaramitaro un anno e 6 mesi. A 9 anni e 4 mesi sono stati condannati invece Michele Acquisto, Mario Biondo, Giuseppe Lo Cascio e Giuseppe Messina. In primo grado il processo fu istruito dalle pm Annamaria Picozzi e Amelia Luise.
Fonte: Ansa