Uno scappellotto che avrebbe dato a un suo allievo sarebbe il reale motivo della sospensione della maestra
La querelle inizia con post di Mila Spicola sulla sua pagina Facebook. “Mi ha contattata una collega di Catania per raccontarmi cosa le è successo. E’ stata sospesa per due giorni dalla sua dirigente scolastica perchè ha letto in classe un brano del Diario di Anna Frank. Ho raccolto il suo sfogo con le lacrime agli occhi, rimanendo senza parole”. Lo denuncia sulla sua pagina Facebook Mila Spicola, docente e candidata del Pd alle europee nella circoscrizione Isole. Dopo il caso, a Palermo, dell’espulsione della professoressa d’italiano Rosa Maria Dell’Aria, il campanello d’allarme dei provveditori zelanti è sembrato suonasse a Catania. Ma tutto, invece, sembra essere partito dall’accusa di una madre di un alunno di terza elementare del Catanese: “Picchia mio figlio, lo obbliga a stare in piedi, gli ha fatto saltare la merenda e tratta tematiche politiche in classe con nozioni ‘comuniste‘”. Ed è questo che ha portato alla sospensione della maestra per due giorni, per uno scappellotto che avrebbe dato al ragazzino e non per il presunto plagio politico. La maestra rigetta tutte le accuse. “La docente – spiega il legale della maestra, Dario Fina – è stata accusata di maltrattamenti nei confronti di un bambino e di plagio politico. Questi presunti maltrattamenti non sono stati confermati né dalla compagna di banco dell’alunno che avrebbe subito uno scappellotto né dalle altre maestre che erano presenti in classe. Mentre il plagio si sarebbe concretizzato attraverso la lettura di alcuni brani del Diario di Anna Frank”
(Ro.G.)