“Non faccio la campagna elettorale per nessuno – dichiara Vincenzo Agostino – la mia storia non da adito a nessun dubbio”
Un caffè. Bisognerebbe iniziare dalla verità poi, se è il caso, ci beviamo un caffè. “Ma che bella barba bianca, che ha” Sono queste le parole che il ministro Salvini questa mattina, a Corleone, durante l’inaugurazione del nuovo edificio che ospiterà il Commissariato locale, ha rivolto ad una persona anziana che aveva di fronte e che non aveva riconosciuto. “La storia della mia barba è quella di mio figlio Nino, ucciso con sua moglie Ida incinta trent’anni fa e per il quale aspetto ancora verità e giustizia”, è stata la risposta dell’uomo. Era Vincenzo Agostino, padre di Antonino Agostino che venne ucciso dal potere politico mafioso assieme alla moglie Ida Castelluccio, incinta di poche settimane, il 5 agosto 1989. Poi, la stretta di mano, quando il Ministro dell’Interno capisce che ha davanti. “Certo che gli ho detto di tenere duro. Si parlava di contrasto alla mafia, non di politica – continua Agostino – Stamattina veniva inaugurato un commissariato della Polizia di Stato, quella stessa Polizia di cui mio figlio faceva parte e quello stesso Stato per cui è morto. La mia testimonianza in un luogo, Corleone, che ha sofferto direttamente i mali di Cosa Nostra, nel momento in cui si rafforza la presenza dello Stato, è parte del mio impegno sociale”
(Ro.G.)