Questo week end arrivano nelle sale tre titoli molto attesi e differenti tra loro: “Cosa ci dice il cervello”, “Il Campione” e “La Llorona”, una commedia sociale, un film sportivo e un horror che affonda le radici nella tradizione popolare messicana
Partiamo parlando della nuova commedia di Riccardo Milani, con protagonista Paola Cortellesi, un film che indaga l’Italia contemporanea spingendo a riflettere, senza la presunzione di lanciare messaggi. Sotto i riflettori di “Cosa ci dice il cervello” la “tuttologia” che imperversa nel Bel Paese e la conseguente mancanza di rispetto che molti mostrano verso il lavoro degli altri. A schierarsi dalla parte dei più deboli sarà “la vendicatrice” Giovanna (Paola Cortellesi) una donna dimessa, che si divide tra il lavoro al Ministero e gli impegni scolastici di sua figlia Martina. Dietro questa scialba facciata, Giovanna in realtà è un agente segreto, impegnato in pericolosissime missioni internazionali. In occasione di una rimpatriata tra vecchi compagni di liceo, i gloriosi “Fantastici 5” (Stefano Fresi, Vinicio Marchioni, Lucia Mascino, Claudia Pandolfi), tra ricordi e risate, la donna ascolta le storie di ognuno e realizza che tutti, proprio come lei, sono costretti a subire quotidianamente piccole e grandi angherie al limite dell’assurdo. Con tutti i mezzi a sua disposizione e grazie ai più stravaganti travestimenti, darà vita a situazioni esilaranti che serviranno a riportare ordine nella sua vita e in quella delle persone a cui vuole bene.
Attesissimo in questo penultimo weekend di aprile anche il film calcistico “Il Campione”, storia di una giovane promessa del calcio, dalla vita sregolata e caratterizzata dagli eccessi. A riportarlo sulla retta via ci penserà un professore, non amante del calcio, e con una storia difficile alle spalle. Nei panni del docente Stefano Accorsi, che torna a collaborare con Matteo Rovere (questa volta in veste di produttore) dopo il successo di “Veloce come il vento”. Dietro la macchina da presa Leonardo D’Agostini, mentre nei panni del campione, Christian Ferro, troviamo Andrea Carpenzano (“La terra dell’Abbastanza”). L’intento del film, girato anche nei campi di allenamento della AS Roma, a Trigoria, e allo Stadio Olimpico, è accompagnare lo spettatore nel mondo del calcio giocando sull’emotività del personaggio, mostrando le debolezze che si celano dietro alla sfrontatezza di un campione. Una sorta di “Will Hunting” all’italiana, in cui al genio matematico si sostituisce quello calcistico. Vedremo se la coppia Accorsi- Carpenzano reggerà il confronto con Robin Williams e Matt Damon.
Chi è La Llorona? La leggenda nasce in America Latina e fa parte della tradizione popolare azteca. Protagonista della triste vicenda Maria, una giovane donna di umili origini, che si innamora di un uomo nobile. I due si sposano e hanno due figli, che il marito ama perdutamente. Un giorno l’uomo decide di lasciare la moglie per un’altra donna. In preda al dolore Maria rapisce i suoi figli, li annega nel fiume e si toglie la vita. Da allora Maria, in bilico tra il regno dei vivi e quello dei morti, vaga disperata piangendo (llorando in spagnolo) cercando di ricongiungersi ai piccoli. La leggenda vuole che la donna per placare la sua mancanza rapisca i bambini altrui. Nel film “La Llorona”, prodotto da James Wan (che torna al mondo dell’horror dopo l’esperienza di Aquaman) e diretto da Micheal Chaves, alla sua prima regia cinematografica, la donna che piange torna a farsi vedere e a terrorizzare le madri, questa volta non messicane, ma americane. Protagonista della pellicola, ambientata a Los Angeles negli anni ’70, un’assistente sociale. Chiamata a risolvere un caso di violenza sui minori, la donna, suo malgrado, dovrà prendere atto del fatto che la pista soprannaturale è la più probabile.
Fonte: dire.it