In quella stessa Cattedrale in cui echeggiarono i moniti del Cardinale Pappalardo, oggi si sono celebrati i funerali di Augusta Schiera Agostino, la mamma di Antonino Agostino, l’agente di Polizia ucciso il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida Castelluccio e alla creatura che portava in grembo
“Sapeva riconoscere in ciascuno di noi quella realtà che ci rende migliori, che ci rende ancora capaci di guardare all’altro nella verità più profonda. Questo è per noi augusta, profeta dei nostri tempi, donna vera che possiamo riscontrare nella pagine della Sacra Scrittura come Sara, Rachele e Susanna e Maria. Una donna che è stata parola concreta“. Le parole di Padre Francoforte di Brancaccio risuonano nella Cattedrale. In quella stessa Cattedrale in cui echeggiarono i moniti del Cardinale Pappalardo, oggi si sono celebrati i funerali di Augusta Schiera Agostino, la mamma di Antonino Agostino, l’agente di Polizia ucciso il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida Castelluccio e alla creatura che portava in grembo. E anche oggi, come allora, la Cattedrale è gremita. C’è la città, a salutare Augusta e a dimostrare la propria vicinanza a Vincenzo e ai figli di questa straordinaria coppia che ha percorso insieme il doloroso cammino della ricerca di verità negate.
“Oggi in questa Chiesa c’è tanta intimità e tanta tenerezza, dice don Luigi Ciotti dal pulpito, c’è tanta nostalgia e ci sentiamo un po’ a casa. È Augusta che ha desiderato venire in questa chiesa, perché questa chiesa ha segnato momenti importanti della sua ma anche della nostra vita. Augusta, la tua casa, per noi, ha sempre avuto la porta aperta.
Augusta, tu oggi ci consegni questo testimone, ognuno per la propria parte. E ci passi questo testimone perché si possa fare giustizia, perché si possa cercare la verità, quella verità che la stragrande maggioranza dei familiari delle vittime della violenza criminale mafiosa non conosce, o che conosce solo in parte. Tutti noi abbiamo un’immagine stupenda negli occhi. Vi abbiamo incontrato ovunque e in mille occasioni, ma l’immagine che ci portiamo nel cuore è della tua mano, Vincenzo, sulla sua spalla, sulla spalla di Augusta. Sempre assieme, sempre. Ora siamo noi che appoggeremo la nostra mano sulla tua spalla, non ti lasceremo nella ricerca di questa verità e della giustizia. Dobbiamo sentire che quei proiettili, quelli che uccisero Nino e Ida, hanno colpito anche noi. Devono continuare a colpire le nostre coscienze, a graffiarci dentro, altrimenti la memoria diventa retorica e celebrazione”.
(Clicca qui per leggere l’articolo sulla scomparsa di Augusta Schiera)
Roberto Greco per Referencepost