Il 29 agosto, nel giorno del 26° anniversario dell’omicidio di Libero Grassi è stata organizzata una giornata ricca di appuntamenti, nel ricordo dell’imprenditore ucciso dalla mafia in via Alfieri a Palermo.
La giornata è iniziata con la commemorazione di Libero Grassi sul luogo dell’assassinio e con un convegno a Villa Niscemi; a seguire è stata organizzata una mini regata in cui tanti ragazzi impegnati in un grande progetto di inclusione sociale hanno condotto le imbarcazioni dalla Cala ad Acqua dei Corsari.
E proprio l’area di Acqua dei Corsari è stata la protagonista del pomeriggio del 29 agosto scorso; la zona limitrofa all’antica torre costiera è stata intestata a Libero Grassi ed aspira a divenire un grande parco cittadino capace di donare nuova vitalità e linfa creativa a tutta quella porzione della città di Palermo dominata dal mare: la nascita del Parco Libero Grassi è stata ufficializzata già nel 2016 e l’auspicio è che tutta l’area possa essere definitivamente restituita ai cittadini, facendo tesoro delle precedenti opere di pulizia ed intervenendo su tutto quanto rimane eventualmente da fare relativamente ad altre opere di bonifica e di riqualificazione.
Per dare risalto a questa operazione è stata organizzata una pedalata che ha percorso tutto il litorale cittadino, dal Nautoscopio fino al parco Libero Grassi.
Alla manifestazione erano presenti diverse associazioni culturali particolarmente presenti ed attive a favore della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del territorio; io ho partecipato nella qualità di consigliere della Fondazione Salvare Palermo.
Abbiamo incontrato Aldo Penna, organizzatore della manifestazione e portavoce del comitato per la riapertura del Parco, il quale ci ha aggiornato in merito alle condizioni dell’area: “Dei tanti alberi piantati non ne sono rimasti che poche unità, i tombini sono stati asportati e le reti di irrigazione sono andate distrutte; è stata insomma operata una distruzione di un’operazione che era costata più di un milione di euro”.
Il Parco è stato bonificato dal Comune nel 2009 e si estende per circa cinque ettari; successivamente è stato abbandonato lasciandolo in preda alle più spietate vandalizzazioni. Circa la metà è stata ripulita e l’augurio di Aldo Penna è che le operazioni possano essere definitivamente concluse ridonando questo angolo di paradiso ai cittadini.
Anna Maria D’Amico, segretaria dell’Associazione Comitati Civici, ci ha raccontato come è nata questa manifestazione ricordando la pedalata dell’edizione del 2016 partita da Piazza Marina: “il parco è stato dedicato a Libero Grassi per simboleggiare il tentativo di rinascita della città, bellissima ma purtroppo abbandonata”.
In questa giornata vi è stata una vera e propria adunanza di associazioni e di attivisti per definire i contorni della futura utilizzazione, seguendo un modello già sperimentato con successo per la riapertura del Parco Uditore.
Presente all’appuntamento anche Davide Grassi, figlio dell’imprenditore al quale è intestato il Parco di Acqua dei Corsari.
“La pedalata è organizzata per dare forza a quei cittadini di Palermo che vogliono la definitiva apertura del parco che sarebbe una grandissima risorsa per tutti i cittadini e soprattutto per i residenti di quella zona”, ci ha detto Davide Grassi.
“Palermo era una città coloratissima all’esterno ma profondamente grigia, eravamo tutti borderline; nessuno poteva definirsi completamente onesto o completamente disonesto. Con tutto quello che è successo negli anni si rischia di uscire dal grigio per definire una città bianca e una città nera, che è quello che io non mi auguro”: è questa un’analisi di Grassi che appare abbastanza lucida, basti pensare, ad esempio, al recente omicidio avvenuto presso lo storico mercato del Capo e della dinamica secondo la quale è accaduto questo tragico episodio criminale.
Quella del 2017 è la settima edizione di questa animata manifestazione che, proponendosi e presentandosi attivamente alla città, tiene viva la memoria di Libero Grassi e della sua famiglia: “i miei genitori sono conosciuti per l’urlo anti racket ma da sempre si sono distinti per il loro impegno civile e l’episodio clamoroso tragicamente subito è inserito in una condotta di vita esemplare”, ha concluso Grassi durante la nostra intervista.
Partono i ciclisti, quindi, alla volta del Parco Libero Grassi in segno di riscatto di una città si spera sempre più libera.
Carlo Guidotti per ReferencePOST (articolo e foto)