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Alberto Guidotti spiega La danzatrice di Pippo Rizzo

Nell’ambito della manifestazione Panormus – La Scuola adotta la Città, gli alunni dell’ I.C. Alberigo Gentili – Plesso della Scuola Primaria Giuseppe Pitrè, classe IV° A, hanno adottato la magnifica Villa Zito, gioiello liberty che spicca nell’elegante via Libertà a Palermo.
Domenica 2 aprile i bambini hanno presentato le opere custodite all’interno delle sale, spaziando dal Futurismo al Realismo ed abbracciando tutto l’Ottocento siciliano fino a giungere alla metà del Novecento.
In particolare abbiamo seguito l’approfondimento del piccolo Alberto Guidotti che ci ha spiegato il movimento futurista attraverso uno dei suoi principali protagonisti, Pippo Rizzo.
Pippo Rizzo nacque a Corleone il 6 gennaio 1897 nel viale principale, dove suo padre Nino gestiva il ristorante Stella d’Italia.
Su tale strada, a causa della sua centralità, vi erano tantissimi passanti tra i quali anche l’ing. Torregrossa che un giorno, osservandolo disegnare su alcuni ritagli di carta e riconoscendo la sua arte, propose a suo padre di iscrivere il talentuoso figlio all’Accademia di Belle arti di Palermo.
Accettando il suggerimento Pippo Rizzo si diplomò in Pittura e a circa venti anni instaurò un’amicizia epistolare con Filippo Tommaso Marinetti, leader del movimento del Futurismo.
Così Pippo Rizzo conobbe personalmente Marinetti nel suo studio romano nei pressi di Villa Borghese, aderendo in pieno al Movimento futurista e dedicando la sua arte pittorica a questa nuova forma espressiva.
Tornato a Palermo diviene presto celebre e nel suo studio collaboreranno diversi artisti fra i quali emergerà Renato Guttuso.
La fama di Pippo Rizzo, negli anni a venire, diverrà sempre più crescente assumendo valenza internazionale, in quanto partecipò a tutte le edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma ed organizzò svariate mostre in Europa e in America.
Negli anni del suo rientro nel capoluogo isolano dipinse, fra le tante realizzazioni, il quadro intitolato La danzatrice, olio su tela, opera incompiuta dei primi anni ’20 del secolo scorso.
Gli elementi futuristici vi sono tutti quali la scansione dinamica delle linee, segni dinamici che inducono l’osservazione al senso di movimento e l’utilizzo dei colori che il pittore siciliano trae dalla sua terra, come il verde degli alberi, il blu del cielo e il giallo del sole, una vera esplosione cromatica che lo stesso Marinetti definirà “il colorificio del cielo”.
Negli ultimi anni Pippo Rizzo abbracciò anche lo stile del Realismo e si dedicò alla scultura su bronzo e marmo, disegnò su fogli di papiro e nei suoi ultimi quadri i soggetti principalmente ritratti furono i carretti siciliani, i carabinieri, gli agrumi e i paladini.
Dopo questa interessante e ben esposta incursione nel Futurismo e nella pittura siciliana dei primi del Novecento la visita ha avuto la sua continuazione alla ricerca degli altri capolavori custoditi nelle sale di Villa Zito e ben spiegati dagli alunni della Scuola Primaria Giuseppe Pitrè.

I bimbi del Pitrè spiegano il futurismo di Pippo Rizzo
La danzatrice di Pippo Rizzo